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venerdì, Marzo 29, 2024

Plusvalenze fittizie Napoli-Osimhen poco enfatizzata dai media sportivi, ma l’accusa del baby Liguori è gravissima

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Le plusvalenze generate dal Napoli sono destinate a far discutere. A far venire a galla il clamoroso retroscena ci ha pensato l‘ex baby attaccante del Napoli Luigi Liguori inserito nell’affare che ha portato Osimhen in maglia azzurra.

Il giocatore ai microfoni di Repubblica, ha reso dichiarazioni pesantissime nei confronti del club presieduto da De Laurentiis, che se dovessero essere avvalorate dalle indagini della Procure potrebbero dar vita ad un vero e proprio scossone in casa Napoli.

A giugno mi chiamò il Napoli e mi disse: vieni a Castel Volturno, dobbiamo parlare. Siamo andati io e il mio procuratore, la società ci ha offerto due opzioni: potevo rinnovare per un anno e restare, o accettare di andare al Lille e firmare per tre anni, entrando nell’operazione Osimhen. Voi che avreste fatto? Ne ho parlato con il mio agente e ho accettato. Il 30 giugno abbiamo firmato con il Lille”, il racconto di Liguori.

Basterebbero queste parole a far rimbalzare il binomio plusvalenze fittizie – Napoli, su tutte le prime pagine dei giornali sportivi.

Ma così non è stato, contrariamente a quanto successo invece con il caso Suarez-Juve o plusvalenze-Juve, dove la società bianconera è stata sbattuta su tutte le prime pagine dei giornali, con un attacco mediatico senza precedenti.

Ma c’è di più, l’ex baby partenopeo Liguori spiega in realtà di non essere mai andato in Francia: “Non siamo mai andati a Lille. Nemmeno per firmare. Hanno mandato i contratti a Napoli” e che una volta terminato il prestito in C: “Non volevamo più andare in Francia, allora ci hanno proposto una buonuscita”: in sostanza un falso, un trasferimento mai esistito che fa impallidire anche il termine “fittizio”, utilizzato nelle accuse contro la Juve.

La questione plusvalenze è stata spiegata dallo stesso ragazzo che ha descritto le dinamiche di quel finto trasferimento:

Loro non è che ti dicono che volevano fare plusvalenza. Ci hanno detto solo: il Lille vuole tre giovani e noi abbiamo pensato a voi. Poi col passare delle settimane abbiamo scoperto tutto, ma ormai eravamo coinvolti, non potevamo più fare nulla. Noi avevamo tre anni di contratto. Ci siamo bruciati per “colpa” del Napoli”.

Tanto per intenderci, per una roba del genere al Chievo furono comminati nel 2018, 3 punti di penalizzazione da scontare nello stesso campionato.

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