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venerdì, Marzo 29, 2024

La moviola di Cesari: Handanovic era da rosso

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La vittoria per 2-1 dell’Inter contro il Sassuolo è stata accompagnata da numerosi dibattiti e accese critiche dirette all’arbitro Pairetto che avrebbe mancato di sanzionare un intervento che continua a far discutere:  al 45′ il portiere nerazzurro Handanovic tocca Defrel con il piede sinistro e con il gomito, fuori dall’area. L’attaccante del Sassuolo cade a terra, l’arbitro Pairetto non sanziona quella che era una chiara occasione da gol, vista la porta sguarnita, e non va nemmeno a rivedere il contatto al VAR.

A fare chiarezza sull’episodio, Graziano Cesari, nella sua moviola a Pressing Serie A su Italia 1, in cui ha spiegato il perché Handanovic sarebbe stato da espulsione.

“Il rigore per il Sassuolo è nettissimo – spiega Cesari. Al 45′ c’è un retropassaggio di de Vrij che lancia Defrel verso la porta avversaria, ma poi si scontra con il portiere nerazzurro Handanovic. L’arbitro Pairetto in questa situazione non prende nessun provvedimento. Il VAR non intervienePairetto ritiene che sia uno scontro accidentale fra due giocatori che corrono, senza volontà di atterrare l’avversario. Handanovic fa ampi gesti cercando di disinteressarsi del pallone, Defrel però si ritrova ostacolato nella sua corsa”.

Graziani osserva: “Ci sono due elementi di valutazione molto importanti: il colpo al viso di Defrel con il braccio destro, e il piede destro di Handanovic che tocca il ginocchio di Defrel e lo fa cadere. Benché sia uno scontro accidentale il regolamento, nel caso di chiara occasione da rete, non parla di volontario ma di danno che subisce un avversario“.

Cesari ha poi spiegato il perché l’episodio non sia stato oggetto di review: “La linea guida data dal designatore Rocchi, è che l’interpretazione fondamentale è quella dell’arbitro. Quindi il VAR si tira da parte, non può intervenire. Questa è una disposizione che l’Organo Tecnico dà agli arbitri, quindi dobbiamo cambiare la disposizione. Dobbiamo allargare l’utilizzo del protocollo VAR anche a situazioni che l’arbitro può controllare“.

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