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sabato, Aprile 20, 2024

Arrigo Sacchi: “Senza un calcio più emozionante, divertente e convincente, vi possono essere solo debiti e insuccessi”

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Lungo monologo di Arrigo Sacchi, sulle colonne de La Gazzetta dello Sport dopo la due giorni di Champions League.

“Il Milan negli ultimi 32 anni ha vinto ben cinque Champions grazie a un football offensivo e di dominio, facendo scuola in tutto il mondo ma assai poco in Italia: nemo propheta in patria”, esordisce l’ex tecnico rossonero.

Nello stesso periodo, il calcio all’italiana basato su difesa e contropiede ha vinto invece una sola volta, con l’Inter di Mourinho. I numeri sono chiari, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire“: il chiaro riferimento è ovviamente a Massimiliano Allegri la cui vittoria della sua Juve contro il Chelsea non è evidentemente garbata ad Arrigo Sacchi.

Tuttavia, Sacchi è costretto ad ammettere che “(…) la Juve ha ritrovato lo spirito di squadra battendo il Chelsea campione in carica”.

“L’incontro non è stato spettacolare, e anche Tuchel avrà problemi se i suoi giocatori non ritroveranno un atteggiamento più modesto e il proprio gioco. Lo scrittore premio Nobel Romain Rolland diceva: «Eroi sono tutti coloro che fanno quello che possono fare». Ebbene gli uomini di Allegri sono stati degli eroi perché hanno dato tutto quello che potevano, e anche questo fa ben sperare. Hanno compiuto il primo passo per tornare a essere competitivi a livello internazionale, tuttavia sarà importante che ritrovino sinergia e dominio del gioco.”

Mentre sull’Atalanta di Gasperini che ha battuto lo Young Boys, Sacchi scrive che è “sempre piacevole vederla giocare e uscire dal campo vincente con merito”, perché “ha puntato tutto sulle idee, sul lavoro e su un football offensivo e di dominio”.

Infine l’ex Ct della nazionale italiana invita  i dirigenti, i media e i tifosi a “pretendere un calcio più emozionante, divertente e convincente. Solo così si arriva a vincere, come la storia sta dimostrando. Il confronto ormai non è più nazionale ma internazionale. Senza questa dimensione vi possono essere solo debiti e insuccessi.”

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