È un rassegnato Giampiero Mughini quello che scrive nella lettera aperta a Dagospia dopo la sconfitta della Juve a Napoli:
“...e dire che avevo buoni presentimenti quanto a questa terza partita di campionato nella quale la Juve le ha poi buscate dal Napoli, pensavo che le cose non potevano andare peggio alla Juve di quanto fossero già andate nelle due prime partite del torneo”, le parole di Mughini.
“Impossibile, tanto per dire una, che il nostro portierone polacco potesse fare degli scempi come ne aveva fatti due nella partita di debutto. Impossibile”, scrive ancora il giornalista.
“Sbagliare è umano, e un grande portiere è pur sempre un essere umano. Ma uno sbaglio ogni tanto”.
E invece “il nostro portierone nel secondo tempo ha fatto uno scempio inenarrabile, su un tiro malignazzo ma niente di micidiale di Insigne ha adagiato la sua respinta molle molle sui piedi di un attaccante napoletano che non s’è fatto pregare a pareggiare il gol di un Morata che nel primo tempo si era avvalso di un regalone di Manolas. 1-1 dopo un primo tempo in cui la Juve si era mostrata avveduta e dove sembrava crederci”.
Prosegue Mughini nella lettura della partita tra Napoli e Juve: “Dopo il pareggio napoletano l’universo si è capovolto. C’era una squadra che ne maciullava un’altra, quelli con la maglia azzurra che maciullavano quelli con la maglia bianconera. E finché non è arrivato un episodio degno di un film dei fratelli Marx”.
“Su un cross e relativa mischia il nostro Kean, che nel Paris St.-Germain ha fatto ben 17 gol, ha indirizzato di testa la palla verso la rete bianconera a realizzare il suo diciottesimo. C’è riuscito. Surreale. 2-1 finale. Ho letto da qualche parte, e sono d’accordo, che in questo nostro torneo di serie A le squadre candidate alla vittoria siano almeno sette. In questo momento mi è difficile credere che la Juve faccia parte di quella truppa. Per fortuna il campionato è talmente lungo da potermi smentire in tutta facilità. Amen”.