Il noto editorialista de Il Corriere della Sera, e tifoso nerazzurro Beppe Severgnini, non le manda certo a dire all’Inter dopo smantellamento della squadra campione d’Italia:
“Se ti compri la Ferrari, e poi ti accorgi di non avere i soldi per la benzina, rinunci all’auto: non vendi il motore. Questo direi a Steven Zhang, se mi capitasse di incontrarlo”, scrive Severgnini sulle colonne del quotidiano milanese.
“Conosco un po’ la Cina, e posso capire la difficoltà di mettere altri soldi in una squadra di calcio europea, col rischio di dispiacere il potere a Pechino. C’è il rischio di finire come Jack Ma, il padrone di Alibaba, messo ai margini”, spiega il giornalista.
“Ma l’Inter è una squadra gloriosa, piena di storia e amata da milioni di tifosi: non erano queste le premesse, e le promesse, di Suning. Il costoso prestito di Oaktree, evidentemente, non è bastato”, ammette deluso Severgnini.
Il giornalista non dispensa bastonate a Lukaku: “Forse avrebbe potuto limitare i superlativi e le dichiarazione d’amore, che non sono mai previste nei contratti: anche perché noi tifosi ci crediamo”.
Infine l’articolo si conclude con una domanda ai tre illustri superstiti:
“Sarebbe interessante sapere cosa passa in queste ore passa per la testa di Lautaro (inseguito da Atletico Madrid e Tottenham), Barella (concupito dal Liverpool) e Bastoni (corteggiato dal Manchester City). I tre si chiederanno, probabilmente: ha senso restare in una squadra che ha ridimensionato le proprie ambizioni? La risposta la sapremo presto”.