Aurelio De Laurentiis ha rotto il silenzio stampa del Napoli.
Tra i tanti temi affrontati dal presidente partenopeo, spicca quello relativo alla corruzione nel mondo del calcio.
Il proprietario del Napoli prende spunto da un ragionamento presente nel libro pubblicato da Raffaele Cantone:
«Da queste pubblicazioni di Cantone viene fuori che il calcio è tutto corrotto. Siamo abituati a Calciopoli, ma Calciopoli fa ridere in confronto ai libri, come quello di Cantone».
Nel testo di Cantone, spiega ADL «si parla di un tale Dan, che sta a Singapore. Dove la ‘ndrangheta calabrese di quarta generazione, che viene fuori da Harvard e Bristol, insieme ai messicani gestisce il calcioscommesse da Singapore».
Affari che si intrecciano «passando per la Russia, per i Paesi del Nord, scendendo in Scozia e Irlanda, Inghilterra, Portogallo, Spagna, Francia, Svizzera, Germania, Polonia e Italia fino a fermarsi a Napoli. Girano 500 miliardi in nero all’anno».
«Con 500 miliardi in nero si possono persino far eleggere presidenti di stati importanti, figuriamoci nel calcio mondiale. E’ scritto lì, ci sono partite e arbitri citati. Allora io vi dico voi ricordate i risultati, le espulsioni. Siete indottrinati, possibile non abbiate letto questi saggi e documenti?», ha concluso De Laurentiis.