Non sono passate inosservate le recenti dichiarazioni di Piero Sandulli, Presidente della Corte Sportiva d’Appello Nazionale della FIGC, che nelle scorse ore è tornato sulla controversa vicenda Calciopoli, che costò la retrocessione in Serie B alla Juventus di Luciano Moggi.
A commentare le parole di Sandulli, il giornalista Marcello Chirico su ilbianconero.com:
“Lo dichiarò già a suo tempo, e l’ha rifatto oggi: lo scudetto all’Inter non andava assegnato. Il famoso titolo di cartone che manda in bestia tutti gli interisti non appena glielo nomini. “Arrivò terza, io non gli avrei assegnato quel titolo. L’Inter non aveva vinto nulla“. Che è poi, da sempre la tesi di Agnelli e della Juventus: se non si vogliono riassegnare gli scudetti alla Juve, almeno si cancelli dall’albo d’oro quello del 2005/06 dato ingiustamente all’Inter“.
“Tesi su cui concorda lo stesso Sandulli: “Era bene ci fosse un buco per ricordare quelle anomalie“. Commesse, tra l’altro, pure dalla società nerazzurra di quegli anni, nonostante ex dirigenti di allora e parenti prossimi facciano sempre di tutto per negarle o addirittura insabbiarle con la fittizia pecetta dell’onestà, e se gli fai riascoltare qualche intercettazione si appellano ai toni. Come se il senso di una frase del tipo “Lì non devono fare sorteggi (arbitrali), lì devono… eehhh” oppure “Digli a Bertini che è determinante domani (…) smuova quella giusta, quella giusta, quella giusta (ripetuto tre volte)” possa cambiare a seconda del modo in cui veniva pronunciata. È da presa in giro, ma in tanti lo hanno fatto e continuano a farlo”.
“Sempre a proposito di quelle ‘anomalie’ che alla Juve di Moggi costarono la retrocessione in serie B, Sandulli ha specificato: “Che ci fossero abitudini insane è fuori di dubbio, non è provato che queste avessero alterato i risultati”. Quindi il campionato 2004/05, unico finito sotto inchiesta, non era stato falsato. Non lo dico io, lo dichiara un giudice di quella corte federale che condannò solo la Juventus alla retrocessione, e che quell’estate non ebbe a disposizione le intercettazioni che coinvolgevano l’Inter, esaminate successivamente dal giudice Palazzi, il quale vi riscontrò un illecito a tutto tondo. Mentre quello attribuito alla Juve era “un tentativo di illecito che non è stato possibile accertare se sia arrivato a conclusione”.
“Madama venne quindi mandata in B e privata di 2 scudetti per un sospetto non accertato. Ribadisco, lo dice Sandulli, un giudice federale in attività, mica un avventore alticcio del bar sotto casa. Ricordo agli smemorati che, per penalizzare la Juve, fu necessario una somma di articoli 1 (mancanza lealtà, probità e correttezza sportiva) del codice di giustizia sportiva per arrivare ad un articolo 6 (illecito). Il celeberrimo “illecito strutturale”, aborto giuridico inventato ad hoc proprio da quella corte federale nell’estate del 2006″.
“Ci sarebbe materia a sufficienza per riaprire il processo sportivo, nonostante l’opposizione ostativa di parecchi media e, soprattutto, larga parte del potere politico e dell’establishment del governo sportivo, composto da uomini scelti proprio dalla politica. A Milano festeggino pure tranquilli il loro tricolore, nessuno gli rovinerà la festa, su Calciopoli continueranno tutti a fare quelli che non vedono, non sentono Sandulli e non parlano. In sintesi: non gliene frega nulla”.