La mancata sfida Juventus-Napoli, non disputata per l’assenza degli azzurri, rappresenta senza dubbio una delle vicende più singolari della storia del calcio italiano, che verrà a lungo dibattuta per la sua complessità.
A commentare la vicenda ai microfoni del Corriere dello Sport, il legale del Napoli, l’avvocato Mattia Grassani:
“Il Napoli ritiene di essere dalla parte della ragione e gran parte della comunità scientifica pare aver compreso le ragioni della scelta del club, orientate al rispetto dell’Autorità Sanitaria Locale e per tutelare la salute dei cittadini. E poi basta leggersi il provvedimento della Asl Napoli, che vieta il viaggio a Torino per motivi di sanità pubblica, per avere un’idea compiuta della vicenda.
Sulla richiesta della Procura Federale di poter acquisire le comunicazioni email con la ASL, Grassani ha commentato:
“Potrebbe trattarsi di indagine autonoma o di una richiesta di approfondimento formulata dal Giudice Sportivo per meglio comprendere il caso. In ogni caso, posto che il Napoli né suoi dirigenti sono indagati, i documenti richiesti sono stati forniti tempestivamente dalla società”.
Grassani ha poi espresso un commento sulle possibili azioni che potrebbero essere intraprese in caso di sconfitta a tavolino:
“Il giudizio di appello, qualora abbia luogo, dovrà essere promosso entro 5 giorni dalla decisione di primo grado e investirà circa 3 settimane. Infine, sarà possibile rivolgersi al Collegio di Garanzia del CONI, e i tempi si allungherebbero di altri 45-60 giorni. Una cosa deve essere chiara: se saranno inflitte sanzioni al Napoli, verranno percorsi tutti i gradi di giudizio che l’ordinamento statuale prevede e non si potrà fare a meno di rivolgersi all’autorità giudiziaria ordinaria. Il Napoli non accetterà neanche sanzioni minori“.
Grassani ha poi concluso con un commento sul presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis:
“Il presidente è un combattente, studia ogni carta del procedimento e sarà in prima linea per dimostrare la correttezza dell’operato della società sino alla fine”.