Si rinnova il duello tra Luciano Moggi e Franco Carraro. L’ex direttore generale della Juventus dopo le accuse mosse qualche giorno fa nei confronti di dell’ex capo della Figc , rincara la dose, e attraverso le colonne di Libero indirizza a Carraro una lettera aperta contenente le intercettazioni che hanno visto coinvolti i manager del calcio italiano durante Calciopoli: Da Carraro a Facchetti, da Bergamo all’allora dirigente del Milan Meani. Intercettazioni ascoltate e mai trascritte ai Pm.
Ecco i passaggi più significativi_
«Caro Franco, mi meraviglia il fatto che tu abbia dato voce alla penna di Ziliani del Fatto Quotidiano, un pensionato che, per non pagare le tasse allo Stato Italiano della pensione che percepisce in Italia, elegge dimora in Portogallo.
Sicuramente sarebbe stato meglio se tu avessi dato mandato ad un avvocato per una querela, visto che ho scritto – e lo confermo – che in quel periodo cercavi di gestire le promozioni e le retrocessioni, cosa questa molto grave se si considera che eri il capo del calcio.
Probabilmente hai pensato che, esistendo le intercettazioni in merito, ci sarebbe stato il rischio di fare la fine di Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto, che per tentare di difendere il padre, ha finito per arrecargli un danno.
Hai forse riscontrato nelle 170.000 telefonate a vari personaggi, che il sottoscritto abbia detto una sola volta al designatore, o a chiunque altro, di farmi vincere una partita? Queste cose le faceva il presidente dell’Inter, in occasione ad esempio della Semifinale di Coppa Italia Cagliari-Inter, quando chiese all’arbitro Bertini di fargli vincere la partita”.
Ma visto che parli di miei rapporti con i designatori “oltre il consentito”, non sapendo cosa intendi con ciò, sarebbe interessante se tu facessi qualche esempio, magari documentato, per tua tranquillità.
Da parte mia è fin troppo facile dimostrare l’infondatezza delle tue dichiarazioni in merito. Prendiamo ad esempio la squalifica di tre giornate a Ibrahimovic (2005). Non feci ricorso d’urgenza pensando di farmi togliere una giornata (l’ultima, che guarda caso, coincideva con la partita di San Siro contro il Milan dell’8 Maggio 2005 che poteva decidere il campionato).
Il ricorso fu presentato il martedì che precedeva la partita e chiedeva di interpellare la terna arbitrale, soprattutto l’Assistente Griselli di Livorno, che svolgeva le sue mansioni dal lato in cui c’era stato il presunto fallo dello svedese su Cordoba: era appunto lui che poteva dire di aver visto il fallo e non averlo ritenuto da punire, oppure addirittura di non averlo visto. Ma neanche un’ora dopo la presentazione del ricorso, Meani (dirigente addetto agli arbitri del Milan), chissà come venutone a conoscenza, chiamò il designatore Bergamo: “Hai sentito? Quelli della Juve chiedono la revoca della squalifica di Ibrahimovic per farlo giocare contro di noi”. La risposta di Bergamo a Meani fu emblematica: “Tu sai che l’elemento decisivo può essere solo Griselli, e Griselli è di Livorno come me. Troveranno la porta chiusa”. E infatti trovammo la porta chiusa.
Ma c’è di più. Dopo la gara, persa dal Milan (1-0), Galliani venne raggiunto da una telefonata del designatore Bergamo: “Dottore, a casa mia sia io che mia moglie siamo addolorati, non avremmo mai pensato che il Milan potesse perdere, con Collina arbitro (!)”
Che poi era lo stesso arbitro che fece giocare la partita Perugia – Juventus nella “laguna” del Curi durante e dopo il diluvio, stabilendo il record mondiale di intervallo tra un tempo e l’altro (74 minuti), dove i bianconeri persero partita e campionato e quell’arbitro ebbe pure il coraggio di espellere Zambrotta, reo di essere scivolato in una pozzanghera finendo addosso ad un giocatore perugino. Al termine della gara, Collina, come sempre pronto a fare passerella, questa volta era accompagnato guarda caso da Bergamo, che aveva seguito la gara dalla tribuna.
E ancora, circa dieci giorni prima di Juventus-Milan (2004), il designatore Bergamo telefonò a Meani: “Mi sto anticipando per la prossima domenica di Juve-Milan. Ho preparato la griglia con Bertini, Trefoloni, De Santis, Paparesta. Senti Galliani, se gli va bene”. Dopo un paio d’ore Meani richiamò Bergamo: “Ho parlato con il capo, ha detto di togliere De Santis che innervosisce i giocatori”. E De Santis fu tolto.
Alla fine, la cosa comica: i milanisti a contestare l’operato di Bertini che loro stessi avevano “approvato” nella griglia.
E infine, questa volta su Reggina-Milan (2005): sorteggiato l’arbitro Racalbuto, sentite cosa disse a Bergamo la segretaria della CAN, Grazia Fazzi: “Stai tranquillo, Racalbuto non recherà danni al Milan, dopo tutto quello che hanno fatto per il figlio malato”. Infatti i rossoneri vinsero 1-0. La Gazzetta titolò “Il Milan vince con l’aiuto dell’arbitro”.
Mi fermo, per il momento, pensando di essere stato abbastanza esaustivo.
Come vedi, caro Carraro, le bugie hanno le gambe corte e chi le accorcia ancor di più sono le intercettazioni che evidentemente non hai tenuto in considerazione, parlando dei designatori.
I nostri rapporti erano pessimi, il contrario esatto di quello che hai detto tu, cercavamo soltanto di capire dove andassero a parare, e purtroppo certe cose da noi ipotizzate si sono rivelate vere, dimostrate poi dalle stesse intercettazioni.
Ora ci vieni a raccontare che i designatori, secondo te, potevano stare in carica al massimo cinque anni e tu, che volevi appunto sostituirli, non lo hai potuto fare a causa del diniego di Collina, da te interpellato.
Premesso che secondo me invece a te Bergamo faceva comodo, perchè potevi dirgli di aiutare le squadre che a te interessavano in lotta per non retrocedere, oppure di andare contro la Juventus (come facesti prima di Inter-Juve del 2004), ma per caso quando parli di Collina intendi quell’arbitro che aveva chiesto a Meani (addetto agli arbitri del Milan) di poter incontrare Galliani a mezzanotte nel suo ristorante di Lodi, entrando dalla porta di servizio del locale perchè nessuno potesse vederlo?
Di quel Collina che aveva lo stesso sponsor (Opel) del Milan sulla maglia?
Di quello stesso Collina che nel 2003, durante la disputa della Supercoppa Italiana a New York, a due minuti dal temine del primo tempo supplementare, assegnò un rigore (?) trasformato a favore del Milan? Per fortuna Trezeguet riuscì a pareggiare un minuto dopo, altrimenti avremmo perso la Coppa in ragione del “Golden Gol” esistente a quel tempo…
Di quel Collina che la mattina del giorno della gara fu trovato a dolce colloquio col milanista Meani, che era venuto a trovarlo nell’albergo di Manhattan in cui alloggiava, e per regolamento non poteva starci perchè era la Juve a giocare in casa, quindi solo l’addetto della Juve poteva essere presente?
Per salvarti in calcio d’angolo sulla telefonata fatta nel 2004, quando intimasti al designatore di telefonare a Rodomonti, arbitro di Inter-Juve, per “suggerirgli” di “non fare favori alla Juve” (…a malignare magari pensavi che di questo poteva usufruirne il Milan – di cui in passato eri stato presidente – che era in lotta per il titolo con la Juve), citi la partita Roma-Juve, vinta dalla squadra bianconera (1-2) incolpando l’arbitro dell’accaduto. Ma sai benissimo che i pasticci li combinarono i due assistenti di linea che voi mandaste poi addirittura ai mondiali, che tra l’altro fecero anche annullare un gol valido di Ibrahimovic.
Per essere più convincente ho anche la videocassetta della gara qualora tu voglia consultarla.
Ci racconti poi che i campionati vinti dalla Juve erano tutti regolari (che bravo) meno quello del 97/98 (!) deciso da un rigore non concesso a favore dell’Inter dall’arbitro Ceccarini. Se non vado errato la Juve stava già conducendo la partita (1-0 con gol di Del Piero) prima dell’episodio, e se anche fosse stato dato e trasformato quel rigore, l’Inter al massimo avrebbe pareggiato, per cui la classifica non avrebbe subito scossoni e la #Juventus sarebbe rimasta prima, con un punto di vantaggio. Ricordiamo tra l’altro che nelle successive tre giornate la Juve fece 5 punti, l’Inter soltanto 4. Dove sta l’errore?
A proposito poi dell’Inter, forse ti sei dimenticato che nell’agosto del ’97 la società nerazzurra tesserò l’extracomunitario Recoba, trasformandolo in comunitario tramite una patente falsa (motorizzazione di Latina). Il dirigente nerazzurro fu sanzionato dalla giustizia ordinaria e qualche tempo dopo, tramite Tavecchio, ce lo siamo trovati a fare il Team manager della Nazionale. Nell’occasione tu dicesti che non potevi far retrocedere l’Inter “visti gli sforzi economici fatti da Moratti”.