Il giornalista Giancarlo Padovan, nel suo editoriale per calciomercato.com ha detto la sua in merito al futuro di Maurizio Sarri.
“Ormai tutti sanno, perché il club lo ha fatto trapelare o non ha saputo (voluto) silenziarlo, che Sarri deve vincere lo scudetto a tutti i costi se non vuole salutare dopo appena un anno”, esordisce il giornalista.
Non solo, aggiunge Padovan, “molti dicono che neppure questo basterà (o basterebbe) e che un’eventuale eliminazione dal Lione in Champions League, ad inizio agosto, porterebbe ad un esonero immediato”.
Sarri, secondo il giornalista avrebbe il destino segnato, a meno che non riuscisse a cogliere un’improbabilissima doppietta.
La ragione di tanto decisionismo, secondo il giornalista “risiede in Andrea Agnelli che, dopo Allegri, avrebbe voluto Guardiola, anche se era impossibile ingaggiarlo. Nedved e Paratici, allora, spinsero per il ritorno di Conte sul nome del quale, però, gravava il veto del presidente. Il compromesso partorì la scelta di Sarri, sospinto sempre dal vicepresidente e dal direttore sportivo”.
Agnelli, secondo il giornalista “la sua decisione l’ha già presa. Secondo, perché sa che molti giocatori non sarebbero per nulla dispiaciuti della giubilazione dell’allenatore”.
“A questo punto sono chiare almeno due cose: la Juve è una polveriera pronta a deflagrare al primo risultato negativo che porterebbe dritti alla crisi, mettendo in discussione lo scudetto; Agnelli ha sbagliato a scegliere Sarri puntando, almeno a livello pubblico, sulla qualità del gioco che avrebbe dovuto accompagnare i risultati”.
Il giornalista spiega che alla Juve “erano stati scelti calciatori adatti al gioco di Sarri. La Juve ha una batteria, un po’ stagionata, di portatori di palla che corrono poco (a parte Matuidi gravato da seri problemi tecnici), che non fanno movimenti nello spazio e che sono convinti di risolvere le partite in maniera individuale. In questo l’errore più grande lo hanno commesso Nedved e Paratici che avrebbero dovuto conoscere le esigenze dell’allenatore nel momento in cui hanno fatto prevalere la loro scelta”.
“Impossibile, dunque, pensare che, di fronte ad un insuccesso totale, a pagare sia il solo Sarri. La Juve sarà ancora un club rispettabile se metterà ciascuno di fronte alle proprie responsabilità”.
Tuttavia non penso che Agnelli si affiderà ad un’operazione “repulisti”. Sarebbe come retrocedere a più di dieci anni fa quando la Juve arrivava settima. Credo, però, che dentro di sé, covi una vendetta da servire al tavolo di Nedved e Paratici: il ritorno di Massimiliano Allegri.