Il presidente della Figc Gabriele Gravina non usa mezzi termini nel parlare della ripartenza del calcio:
“La preoccupazione di non ripartire è stata forte, in un mondo dove dobbiamo convivere col mecenatismo e il cialtronismo. Abbiamo dovuto oltrepassare i filosofi dell’ovvio, gli anfitrioni dell’emergenza, i sostenitori del “tutto non si può fare”, ha detto ai microfoni di Sky.
“Certo, dobbiamo stare sempre attenti, ormai siamo a una fase sempre meno complessa ma è un momento molto delicato perché è il tempo della programmazione”.
In caso di nuovo stop del campionato e impossibilità di disputare, per ragioni di tempo, playoff e playout, ci sarà “una cristallizzazione della graduatoria, ma bisognerà far ricorso a un algoritmo che proietta la classifica di quel momento a fine campionato” – commenta Gravina .
“[…]Il nostro piano B è un piano strutturale, molto chiaro, contenuto nella delibera dell’ultimo Consiglio federale e prevede, in caso di momentanea sospensione della stagione regolare, il ricorso a playoff e playout, per mantenere il principi meritocratici. Altrimenti bisognerà ricorrere ad un algoritmo che approveremo prima della ripartenza del campionato”.
“Lo proporremo al Consiglio federale dell’8 giugno e terrà conto di diversi fattori legati a elementi oggettivi per arrivare comunque alla definizione di questo campionato”.
Infine uno sguardo al futuro: “Se il nuovo campionato, ossia la stagione ‘20-21, sarà in grado di ripartire il 12 settembre, intensificando alcune date come la sosta invernale, dovremmo chiudere nei tempi previsti per dare spazio alla Nazionale”.