Luciano Moggi è intervenuto attraverso il suo profilo Facebook, per rispondere all’ex presidente dell’Inter Moratti che qualche giorno fa è tornato a parlare dello scudetto cosiddetto “di cartone”, «assegnato alla sua squadra pur essendo finita terza in classifica, perchè nel campionato era stata scoperta una truffa (lui dice). Per cui, prima di parlare di altro, voglio spiegare il significato della parola “truffa”».
Moggi in premessa ricorda a Moratti che «si intende per truffa (art 640 cp) il reato di chi (…? Un ex consigliere dell’Inter!!!) procura ad altri (Inter) un ingiusto profitto (titolo di campione d’Italia) con danno altrui (alla Juventus che lo aveva vinto sul campo)».
«Moratti fa poi una netta distinzione tra quello scudetto (truffa) e quello eventualmente da assegnare qualora il campionato non dovesse riprendere (causa di forza maggiore). E a me, ancora una volta, tocca l’incombenza di spiegare che:
– Il tribunale sportivo, a fine processo, così sentenziò: “Campionato regolare, nessuna partita alterata”. Quindi JUVENTUS ESENTE DA REATI DI CUI ALL’ART.6.
– La sentenza definitiva della giustizia ordinaria parlò invece di reati “a consumazione anticipata”, che non sono altro che il frutto di ipotesi e illazioni di quel PM che in aula aveva asserito “non esistessero altre telefonate, se non quelle degli indagati del processo”.
Smentito clamorosamente dal Tribunale di Milano, che successivamente addirittura sentenziò che il Presidente dell’Inter di quel tempo faceva “lobbing con gli arbitri”, mentre il Procuratore della Federazione asseriva che “l’Inter era la società che rischiava più di tutte per il comportamento illegale del suo Presidente Facchetti”.
Era quello stesso PM che, assieme a Moratti e Auricchio, era andato alla presentazione del libro da Minà e in precedenza aveva fatto la prefazione ad un libro di Zanetti. Ed è quello che insieme ad Auricchio e Palamara aveva messo in piedi i processi Gea-Calciopoli.
Di Palamara non mi va neppure di spendere parole, è sufficiente sapere che attualmente è indagato dalla Procura di Perugia per corruzione.
Di Auricchio si può dire che presentandosi a lui un assistente per denunciare il comportamento dell’Inter che cercava di circuirlo perchè ammorbidisse la sua relazione su Cordoba onde fargli togliere la squalifica, si sentì rispondere da Auricchio: “A NOI L’INTER NON INTERESSA”.
Di lui tra l’altro ci è stato raccontato come in passato sia stato ammonito dal Tribunale di Catanzaro per aver cambiato il senso di alcune intercettazioni. Cosa grave – se fosse confermata – soprattutto per un investigatore, anche perchè nel processo di Calciopoli sono state diverse le intercettazioni tagliate in maniera tale da modificarne il senso, come quella riguardante la Fiorentina.
– Che dire poi delle “SIM Svizzere”, definite “segretissime” per stimolare meglio nell’opinione pubblica il sentimento popolare contro gli indagati?
NON ERANO AFFATTO SEGRETISSIME.
Tant’è che il maresciallo che le aveva intercettate, chiamato a deporre sotto giuramento, non poté fare a meno di dire che “NON PORTAVANO TRAFFICO”.
Tutto ciò premesso – e visto che di 30 arbitri indagati, 29 sono stati assolti e uno condannato a 10 mesi per cose che non riguardavano la Juve – non restava altro che creare, nell’immaginazione popolare, il morto e l’assassino che, con la pistola in pugno, minacciava tutti e tutto perchè fosse fatto soltanto quello che interessava a lui (da qui il detto che “Moggi comandava il calcio”) perchè altrimenti non si sarebbe potuto parlare di “consumazione anticipata”, non esistendo nessuno dei reati ipotizzati. Processo andato poi in prescrizione […]»
E ancora riferisce Moggi: «In aggiunta a quanto sopra potrei chiedere a Moratti di dare risposte anche a quanto gli sottopongo qui di seguito:
– Come spiega che Auricchio abbia detto “a noi l’Inter non interessa” al giudice di linea (Cammarota) che voleva denunciare il comportamento della società nerazzurra?
Ai malpensanti potrebbe nascere il dubbio che l’abbia detto in virtù di un’amicizia che portò Lei alla presentazione di un libro assieme al duo Auricchio-Narducci?
– Cosa potrebbe dirci sul passaporto falso di Recoba, che fece incriminare il suo direttore dalla giustizia ordinaria ?
– Cosa ci dice dei contatti e delle promesse, tramite Facchetti, di regali (al designatore Bergamo) e lavoro ad arbitri in attività, come Nucini, a cui Facchetti disse che sarebbe stato il suo cavallo di TROIA per scoprire le malefatte altrui?
– E delle plusvalenze fittizie? Dello spionaggio industriale?
– E di Facchetti, quando va nello spogliatoio dell’arbitro Bertini e gli chiede di fargli vincere la semifinale di Coppa Italia Cagliari-Inter ?
Che bello sarebbe avere delle spiegazioni che potessero togliere tutti i dubbi. Come sarebbe bello se potesse indicarmi qualche reato da me commesso… oltre a quelli “a consumazione anticipata”, ovviamente corredando il tutto con i nomi degli arbitri che si sarebbero prestati al mio volere, essendo stati TUTTI ASSOLTI.
Presidente, un consiglio che mi sento di darle: si tenga pure quello scudetto, ma non si faccia tirar dentro da chi ha bisogno di titoli nei giornali.
E non parli più di TRUFFA, perchè la truffa l’ha subita la Juventus.