domenica, Novembre 24, 2024

Marcello Chirico: “Quella sparata da Pecoraro è davvero grossa! Ecco come sono andate davvero le cose”

Scende in campo Marcello Chirico, dopo le frasi inopportune dell’ex procuratore Pecoraro in merito al mancato secondo giallo su Pjanic nella gara tra Inter e Juve del 2018.

Ecco le sue parole che non lasciano spazio a dubbi:

Dopo il gol di Turone, quello di Muntari, il rigore di Catanzaro, lo scontro Ronaldo/Iuliano e quant’altro, ai misfatti juventini si aggiunge ora – a grande richiesta – pure l’intervento di Pjanic su Rafinha nel Derby d’Italia del 2018″, ricorda Chirico.

L’episodio aveva già fatto discutere a suo tempo, è stato inserito ora di diritto nell’elenco “scudetti rubati” dalla Juventus dopo l’intemerata ,fatta sul Mattino ,dall’ex procuratore federale Giuseppe Pecoraro. Nota bene: a due anni di distanza da quella partita”.

Gli è bastato inventarsi un file sparito ed una regola che non c’è – così come fece, quand’era Procuratore, su un’intercettazione di Agnelli – per riaprire la polemica e scatenare il popolo bue. Quello al quale basta poco, anche una fake-news purché confezionata bene, per infiammarsi e formulare sentenze”, scrive ancora Chirico.

“E quella sparata da Pecoraro è davvero grossa. A furia di dire che il mancato doppio giallo a Pjanic aveva permesso alla squadra bianconera di vincere quella partita e lo scudetto, però, la gente alla fine se ne convince. Soprattutto se detesta a morte la Juve e se a fare passare questa tesi è un ex procuratore FIGC, “uno che sa” e quindi attendibile a prescindere. Non importa se ha detto una fre gnaccia, quelle le scrivono solo i giornalisti/giornalai”.

“Sostiene Pecoraro, tifoso dichiarato del Napoli sul quotidiano partenopeo: «avendo ricevuto all’epoca da associazioni di tifosi degli esposti sull’operato dell’arbitro Orsato, chiesi all’Aia i dialoghi audio-VAR di quella partita, ma quando andai ad aprire il file l’unico audio mancante era proprio quello sull’entrata di Pjanic».

Grande scandalu! (per dirla alla Mourinho-maniera). Dov’è finito quell’audio? Signore e signori, non c’è trucco e non c’è inganno: alla voce “ammonizioni” i protocolli VAR – IFAB non prevedono segnalazioni o suggerimenti da parte dei varisti all’arbitro. Orsato decise autonomamente, senza consultarsi coi colleghi in cabina VAR. Ecco perché quell’audio non venne inserito nel file”.

Tutto a posto? Manco per niente. I legali del Napoli hanno già richiesto un supplemento d’indagine su quella gara, così come i “soliti noti” del web e altri accoliti vogliono vederci chiaro su questa vicenda, ritenuta “gravissima” al netto del regolamento VAR. Un’ostinazione spesso sospetta”.

Visto che siamo in vena d’approfondimenti, approfondiamo tutto per davvero. Ce lo andiamo a rivedere, tutti insieme, da cosa scaturì il primo giallo comminato a Pjanic da Orsato?


“Il file-video l’ho ripescato io ed è questo. Il bosniaco anticipa il solito Rafinha portandogli via la palla (tra i 2 non c’è contatto), semmai è poi il brasiliano a toccare la caviglia del giocatore juventino e a prodursi in una caduta con avvitamento carpiato da indurre l’arbitro ad ammonire Pjanic. Un giallo inesistente. Conoscendo bene i miei polli, non lo ammetterà nessuno”.


“All’epoca dei fatti passò altrettanto in cavalleria il fallo da rigore di Cancelo, allora interista, ai danni di Matuidi. Episodio, questo si, sicuramente oggetto di discussione tra varisti e arbitro, e Pecoraro scorrendo quel medesimo file avrà pure ascoltato l’audio di riferimento, ma sarà passato oltre”.

“Un classico: tutto ciò che riguarda la Juventus non interessa. Non vale. Non conta. In quella stessa Inter –Juve del 2018 ci saranno almeno tre episodi dubbi, gravi, non fischiati a favore della Juventus, ma non li ricorda nessuno. Distrazione o malafede? Chiedo, per degli amici”.

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