L’ex attaccante della Juventus, Alessandro Del Piero, nel corso di un’intervista al canale colombiano Win Sports, ha ricordato la sua straordinaria carriera alla Juventus e le emozioni per la vittoria della Champions League.
Le parole di Alex Del Piero:
“Sono molto orgoglioso della mia storia con la Juve. Da bambino ero tifoso della squadra e poi ho avuto la possibilità di giocare proprio lì, è stata la realizzazione di un sogno, una cosa meravigliosa.
Con la Juventus abbiamo vinto tutto, siamo passati alla seconda divisione, siamo risaliti in Serie A, abbiamo vinto e ora ci stiamo avviando ai nove scudetti consecutivi.
È stata una vita, i record sono stati importanti ma ciò che è stato più importante è il tempo trascorso con i miei compagni“.
L’ex capitano bianconero ha poi ricordato la conquista della Champions League del 1996, dopo la sfida contro l’Ajax:
“È stato un sogno per me e per tutti i tifosi della Juventus.
La squadra aveva vinto la prima Champions League 11 anni prima (1984/1985), ma è stata una vittoria che nessun fan ricorda con gioia, perché è stata una tragedia, una tragica finale contro il Liverpool. Nessuno ricorda quel titolo con felicità .
Per questo motivo, quando abbiamo vinto nel ’96, emotivamente quello è stato il primo che abbiamo vinto ed è stata una festa incredibile“.
Del Piero ha poi ricordato l’emozionante Mondiale 2006, Germania contro Italia:
“Quando vinci il Campionato del Mondo, è una sensazione unica, non può essere descritto.
Il rigore, l’obiettivo dell’ultimo minuto contro la Germania in semifinale.
Tutti i momenti della Coppa del Mondo sono qualcosa di speciale. È una storia meravigliosa e che ricordo sempre nel mio cuore.
Per le persone in Italia e nel mondo è un momento di orgoglio e un riconoscimento per quello che hanno fatto grandi giocatori”.
Del Piero ha poi concluso:
“La Juve ha avviato un importante progetto con lo stadio che hanno costruito lavorando molto duramente.
Le altre squadre stanno attraversando momenti difficili in termini di proprietà e di talenti, è quindi molto difficile competere“.