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giovedì, Aprile 25, 2024

Vialli: “Scudetto alla Juve a tavolino? No, non questo. Non dopo quanto sta succedendo”

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Nel corso di un’intervista a la Repubblica, l’ex attaccante Gianluca Vialli, ha parlato anche della sua lotta contro un tumore al pancreas.

Una sfida difficile contro una malattia insidiosa, che Vialli non smette di affrontare con coraggio e con fiducia, nonostante le difficoltà date anche dai continui cicli di cure a cui si sta sottoponendo.

Le parole di Gianluca Vialli:

“A dicembre ho concluso diciassette mesi di chemioterapia, un ciclo di otto mesi e un altro di nove. È stata dura, anche per uno tosto come me. Dura, dal punto di vista fisico e mentale.

Gli esami non hanno evidenziato segni di malattia. Sono felice, anche se lo dico sottovoce. Riacquistare la salute significa vedersi di nuovo bene allo specchio, guardare i peli che ricrescono, non doversi più disegnare le sopracciglia con la matita.

In questo momento, può sembrare strano ma mi sento quasi fortunato rispetto a tanta gente.

La Lombardia sta affrontando una prova estrema, uno strazio. Come si combatte la voglia di morire? Pensando ai desideri, concentrandosi su quanto ci piace davvero, e su quanto vogliamo che ogni cosa ritorni. Non bisogna sentirsi egoisti e non si deve permettere al cervello di andare da un’altra parte.

La malattia nel mio caso è un viaggio. Un percorso di introspezione, un’opportunità. La malattia è un’esperienza di cui avrei fatto volentieri a meno, però è successo e allora cerco di metterla a frutto. Si diventa quello che si è. Dovremo dare più spazio alla solidarietà: non recinti più alti, ma tavoli più lunghi.

Le società di calcio dovranno essere anche piattaforme di sviluppo sociale, un luogo condiviso dal quale ripartire. Vorrei che la famosa frase “quello che conta è la salute” diventasse davvero centrale.
Vorrei che non accettassimo più nessun taglio alla sanità pubblica.

Scudetto alla Juventus a tavolino? No, non questo. Non dopo quanto sta succedendo. Se si potrà chiudere la stagione in qualche modo, in totale sicurezza, bene. Altrimenti, meglio non assegnare il titolo“.

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