L’attenzione del momento non è certamente concentrata sul mercato, ma si inizia a pensare al futuro di alcuni giocatori che si ritrovano ad un bivio, come il bianconero Douglas Costa.
Ad analizzare la situazione del brasiliano, la Gazzetta dello Sport:
“Non c’era bisogno di trovarsi a bocce ferme per tirare le somme e accorgersi del rendimento sull’altalena di Douglas Costa, e non è neanche questione di chiedersi se abbia reso di più nel suo ruolo naturale sulla fascia o da trequartista come a volte gli è stato chiesto: così abbagliante nel talento e incisivo nell’impatto sulla Juventus, il brasiliano, quanto si è confermato “facile” ai guai fisici e agli stop, che impediscono a lui di trovare continuità e soprattutto a Maurizio Sarri (ma anche a Massimiliano Allegri in precedenza) di poter veramente contare su di lui.
Che futuro c’è per lui nella Juventus? Questo sì che a bocce ferme dovrà portare a delle conclusioni.
Douglas Costa ha toccato il campo in 18 partite, meno della metà delle 37 stagionali della Juventus. Erano state 25 le presenze nell’interezza della scorsa stagione, ben lontane invece dalle 47 complessive della sua prima annata in bianconero.
Oltre a un paio di panchine, quest’anno ha saltato 9 partite tra settembre e ottobre (5 di campionato, 3 di Champions) per un primo infortunio muscolare alla coscia destra, poi altre 4 tra fine novembre e inizio dicembre (2 di campionato, 2 di Champions) per un secondo infortunio muscolare alla coscia destra, infine altre 4 a febbraio (due di campionato e le ultime di Champions e Coppa Italia) per un infortunio al bicipite femorale della coscia sinistra da cui era rientrato contro l’Inter.
“Toccato il campo” è anche l’immagine del dato del tempo trascorso in gioco: i suoi 679 minuti sono una media di soli 37,7 a partita. Praticamente anche quando ha giocato – come detto metà delle gare – il brasiliano è rimasto in campo meno di un tempo.
Su base stagionale i minuti che ha giocato sono la miseria del 20,4% del dato di squadra complessivo: praticamente su cinque minuti in cui la Juventus è stata in campo, Douglas Costa ne ha giocato solo uno. I numeri scendono a 36,8 minuti di media nelle 14 presenze in campionato (6 da titolare).
Partite in stagione in cui è rimasto in campo tutti i 90 minuti? Una: Juventus-Napoli 4-3, 31 agosto, impreziosita dai passaggi vincenti a Danilo e Cristiano Ronaldo, due dei suoi tre assist stagionali in campionato (il terzo ancora a CR7 per il 4-0 al Cagliari).
In Champions League addirittura ha giocato solo venti minuti. Complessivamente in tutte le sette partite.
A 29 anni e mezzo, è un giocatore da vendere?
Manchester sembra essere nel suo destino: a lungo ha avuto lo United come spasimante, adesso è il City una possibile destinazione nell’ambito dell’operazione per arrivare a Gabriel Jesus.
Ma a rendere meno semplice trarre conclusioni sul futuro del brasiliano, sotto contratto coi bianconeri per altre due stagioni, fino all’estate 2022, c’è un dato di fatto: quando ha giocato Douglas Costa ha inciso, più o meno sempre.
Lo si è visto dalle citate cifre di rendimento individuale, ma anche dall’osservazione a occhio nudo dell’impatto sulla Juventus con lui in campo.
Ma lo si può ancora immaginare come titolare un giocatore così poco “disponibile“? Questa stagione gli ha cucito addosso piuttosto il ruolo di arma tattica per l’ultima mezzora.
Per sei milioni di euro a stagione potrebbe essere un lusso eccessivo anche per la Juventus“.