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giovedì, Aprile 25, 2024

Coronavirus, il fisico Alessandro Vespignani: “Non possiamo illuderci di tornare alla completa normalità a giugno o a luglio”

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Alessandro Vespignani, fisico informatico, direttore del «Laboratory for the modeling of biological and Socio-technical Systems» alla Northeastern University di Boston, ha rilasciato una lunga intervista al “Corriere della Sera”.

Dobbiamo cominciare a dire agli italiani una verità scomoda. Mi rendo conto che è difficile farlo con un Paese praticamente in ginocchio, ma non possiamo illuderci di tornare alla completa normalità a giugno o a luglio”, ha detto Vespignani.

Queste sono le settimane in cui l’Italia deve dotarsi di un’infrastruttura di controllo che neanche immaginava fosse necessaria quattro settimane fa”.

Qui l’esempio è quello della Corea del Sud. Dovremo essere in grado di mantenere le cautele necessarie di distanza sociale, ma soprattutto di tracciare i casi positivi, eseguire i test per isolare le possibili persone infettate”.

Occorre essere in grado di fare i tamponi porta a porta”, ha spiegato ancora l’esperto.

Ma non è tutto. Vespignani ha affermato che “per un lungo periodo, per esempio, viaggiare non sarà più come prima. Dobbiamo mettere in conto che prima di entrare in un altro Stato saremo costretti a fare la quarantena, a fornire determinate garanzie sanitarie e così via”.

L’Italia sarà più colpita degli altri Paesi?

“Ho sostenuto da subito che non esisteva un “caso italiano”. Il virus si è diffuso prima in alcuni Paesi e poi in altri anche per ragioni legate al caso”.

Non so, un viaggiatore arrivato in un posto anziché in un altro. D’altra parte questa epidemia, in generale, ha un tasso di raddoppio del numero dei contagiati ogni 3-4 giorni”.

E quindi è solo una questione di tempo. Oggi New York si trova nella situazione in cui era l’Italia un paio di settimane fa”.

Il resto degli Stati Uniti tra un paio di settimane si troverà nella stessa posizione in cui è adesso New York. Ma qui sembra che nessuno voglia imparare qualcosa dall’esperienza degli altri”, ha risposto Vespignani.

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