spot_img
spot_img
giovedì, Maggio 2, 2024

Repubblica: Dall’America arrivano speranze contro Covid-19. Vaccino attraverso un cerotto che potrebbe essere pronto entro 5 mesi

spot_imgspot_img

Dagli Stati Uniti arriva una nuova speranza contro la lotta al Coronavirus.

Un’equipe di ricercatori della School of Medicine dell’Università di Pittsburgh, che conta tra i suoi membri anche l’italiano Andrea Gambotto, ha messo appunto un prototipo sperimentale di vaccino che ha già dimostrato di essere efficace sui topi.

Una piccola puntura – anzi, 400 micropunture erogate da sottilissimi aghetti disposti su un cerotto largo 1,5 centimetri – sul braccio o sulla spalla, e l’immunità al virus SARS-CoV-2 può svilupparsi entro due settimane, per raggiungere entro altre 3-4 settimane un livello di anticorpi sufficiente a contrastare in modo decisivo il virus.

È questo il vaccino sperimentale denominato “PittCoVacc”.

I ricercatori – spiega Repubblica – sono gli stessi che nel 2003 hanno realizzato il primo vaccino in assoluto contro un coronavirus emergente (in quel caso si trattava della SARS, e quel vaccino non fece in tempo ad essere sperimentato sull’uomo perché la SARS si eclissò da sola) e hanno poi studiato nel 2014 un vaccino per un altro coronavirus, la MERS”.

“La proteina “spike” è una specie di chiave che il virus usa per entrare nelle cellule: se blocchi quella chiave, puoi fermare il virus”, spiega Gambotto a Repubblica.

I 400 microaghi sono lunghi 0,5 millimetri e larghi 0,1 millimetri, sono fatti di carbossimetilcellulosa (polimero derivato dalla cellulosa) e quando entrano nella pelle si sciolgono liberando la proteina “spike“, spiega Gambotto.

“A questo punto il sistema immunitario si rende conto che è un corpo estraneo al nostro organismo e inizia a produrre gli anticorpi contro di essa – spiega Gambotto – quando poi la persona vaccinata viene infettata dal virus, gli anticorpi ingloberanno rapidamente le particelle del virus e bloccheranno l’infezione”.

Naturalmente dovremo condurre la sperimentazione clinica per assicurarci che quanto abbiamo visto nei topi possa replicarsi anche nell’uomo: entro 1-2 mesi, a seconda della celerità della FDA americana nell’autorizzarci, dovremmo essere in grado di far partire la sperimentazione clinica, chevista l’emergenza mondiale della pandemia, potrebbe concludersi entro altri 2-3 mesi”.

“La sperimentazione clinica ci aiuterà a calibrare la dose giusta di vaccino che può essere efficace con l’uomo. Se questa fase si concluderà con successo, il vaccino potrebbe essere pronto per la produzione industriale entro 5 mesi da ora”.

Fonte: La Repubblicahttps://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2020/04/02/news/coronavirus_il_vaccino_e_un_cerotto-252966328/

- Advertisement -