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venerdì, Aprile 26, 2024

Pavan sul taglio stipendi: “Non prevedere un sacrificio anche da parte dei calciatori sarebbe un errore”

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Il giornalista Massimo Pavan su tuttojuve.com ha commentato uno degli argomenti più dibattuti in questo delicato momento della stagione calcistica: il taglio degli stipendi dei calciatori di Serie A, durante lo stop del campionato.

Taglio che avrebbe l’obiettivo di dare supporto ai club, in attesa che l’emergenza sanitaria per il coronavirus passi al più presto.

Le parole di Pavan:

“La Juventus potrebbe chiedere aiuto ai suoi giocatori e tutti, si spera potrebbero rispondere presente.

Sembra questa una dinamica possibile in chiave bianconera, dopo la dura crisi economica che sta colpendo tutti i club costringendoli a trovare delle modalità per recuperare risorse per evitare pericolosi bagni di sangue.

I contributi al governo, vista la situazione agiata della maggior parte dei calciatori di serie A, appare una soluzione poco praticabile, meglio trovare altrove delle forme di sostentamento, come l’abolizione del decreto dignità, che permetterebbe al settore di trovare nuove forme di introito, così come la possibilità di chiedere ai calciatori stessi di rinunciare a qualcosa.

In queste settimane, anche se da reclusi stanno vivendo una situazione di pausa, che non è responsabilità della società, così come dei calciatori. Le parti devono, quindi, trovare una soluzione rinunciando a qualcosa, come tutti stanno facendo in questo momento, anche per permettere al sistema di ripartire.

Le soluzioni possono essere diverse, dalla sospensione degli stipendi sospesi in questo mese in cui non si è giocato, fino a dei possibili tagli delle future mensilità contando solo le partite effettivamente giocate.

Tra le altre modalità, anche la possibilità di allungare i contratti in essere per suddividere la cifra su più mesi, con, in un certo senso, una rinuncia da parte dei calciatori nell’immediato senza perdere nulla nel lungo periodo.

Le parole di Andrea Agnelli sono chiare: “Dato che il calcio è fermo, lo sono anche i flussi di entrate da cui dipendiamo per pagare i giocatori, il personale e gli altri costi. Nessuno è immune, il tempismo è essenziale: fare fronte alle nostre preoccupazioni sarà la più grande sfida che il nostro gioco e l’industria abbiano mai affrontato. Le discussioni sono molto attive su quale dovrebbe essere l’approccio alla licenza UEFA e al Fair Play Finanziario alla luce della crisi attuale”.

Sicuramente, la situazione attuale, richiede una riflessione per il bene di tutti.

Non prevedere un sacrificio anche da parte dei calciatori sarebbe un potenziale errore“.

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