L’ex dirigente bianconero, Luciano Moggi sulle colonne di Libero ha commentato la situazione intricata del calendario di Serie A, a seguito dell’emergenza coronavirus.
Un estratto delle parole di Moggi:
“Questo calcio è allo sbando, con dirigenti incapaci di dipanare la matassa se si tiene anche conto della proposta fatta all’Inter di giocare il derby d’Italia ieri anziché domenica, solo perché l’ordinanza del Governo di effettuare gare a porte chiuse sarebbe scaduta.
Di fronte a ciò non si può che condividere il netto rifiuto dell’Inter, probabilmente ritenuta avvantaggiata dall’assenza di spettatori all’Allianz, a meno che qualcuno volesse far credere che, scaduta l’ordinanza, poteva svanire anche la paura del contagio.
Per cui a quei signori che rievocano adesso Calciopoli consigliamo di riavvolgere il nastro perché questa è forse una delle tante occasioni per capire meglio come quella farsa del passato abbia mietuto vittime innocenti, colpevoli solo di far parte di un’organizzazione con interessi economici forse troppo importanti per essere un gioco.
A quelli di memoria corta ricordiamo le parole del grande Enzo Biagi:
“Considerando come il calcio riesca ad enfatizzare notizie e anche ad esportarle, si sta utilizzando Calciopoli per nascondere scandali nazionali di ben altra portata“.
Mentre Giraudo ammoniva: “Noi ce ne andiamo, vedrete quelli che verranno”.
Adesso si potrebbe dire che Antonio sia stato un facile profeta: non poteva però pensare che il cambiamento potesse contemplare tante facce conosciute, in gran parte di quelli che accomunavano le loro défaillances con Calciopoli, nell’ovvio tentativo di scalzare alcuni per poter scalare loro le gerarchie senza averne merito.
Quelli stessi che in questo momento,con decisioni cervellotiche, hanno scontentato i più, rischiando di falsare magari il campionato, per aver fatto effettuare solo alcune gare spostandone altre in date che interessano ad alcuni meno che ad altri.
E pensare che sarebbe bastata la sospensione dell’intera giornata per soffocare qualsiasi polemica” […].