L’ex attaccante della Juventus, Fabrizio Ravanelli, nel corso di un’emozionante intervista concessa a Caterina Balivo, nel corso della trasmissione Vieni da me in onda sulla Rai, ha parlato della sua vita personale, e ha anche ripercorso la sua esperienza alla Juventus.
Molta la commozione di Penna Bianca nel ricordare i severi ma utili insegnamenti ricevuti dal padre che non c’è più, a cui riconosce la capacità di affrontare le difficoltà.
L’ex attaccante bianconero ha poi proseguito ricordando la sua esperienza in bianconero:
“Arrivai alla Juve da settimo attaccante, sono partito come primo, e questo mi riempie di orgoglio.
Devo ringraziare Boniperti e Trapattoni, che mi hanno permesso di realizzare un sogno.
Il presidente chiamò mio padre alle 10 di sera, e mio padre all’inizio non ci credeva.
Alla Juve è stato un periodo fantastico, 4 anni di successi, che mi hanno permesso di diventare uomo e formare una famiglia.
La Juve è stata una famiglia per me, una scuola di vita vera e propria”.
Ravanelli ha poi ricordato con grande emozione la prematura scomparsa del suo compagno di squadra e grande amico Andrea Fortunato:
“Andrea era una persona eccezionale. Giocavamo insieme nella Nazionale militare, poi ci siamo ritrovati insieme alla Juventus e abbiamo condiviso tante serate mangiando torta e bevendo camomilla.
Poi si è ammalato di leucemia, ed è venuto a curarsi a Perugia, la mia città. Io ho cercato di stare il più possibile vicino a lui e alla sua famiglia durante il periodo della sua malattia.
La sua scomparsa non è stata una grave perdita solo dal punto di vista calcistico, ma anche umano“.