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sabato, Aprile 20, 2024

Chirico sulla Juve: “Intervenire d’urgenza per apportare gli opportuni aggiustamenti”

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Il giornalista Marcello Chirico su ilbianconero.com, ha commentato il particolare momento vissuto dalla Juventus.

Le parole di Chirico:

“Dopo la brutta e pesante sconfitta in Supercoppa, in tanti si stanno domandando se la Juventus è ancora una squadra vincente, oppure se – complice anche il nuovo allenatore – abbia esaurito il proprio ciclo.

Al netto della disfatta in terra d’Arabia, ritengo possa ancora recitare un ruolo da protagonista, soprattutto in Italia, nonostante lo spauracchio di Conte.

Perché questa squadra ha una rosa piena di ottimi giocatori, in grado di esprimere un calcio migliore di quello visto finora in campo.

La società, pur tenendo d’occhio il bilancio, dovrà darle comunque un’aggiustatina, perché qualche falla al suo interno si è aperta.

Un vecchio adagio recita che il mercato di gennaio serva soprattutto ai club che in questi primi quattro mesi di stagione hanno toppato, e debbano quindi intervenire d’urgenza per apportare gli opportuni aggiustamenti.

La Juventus condivide il primato in classifica in campionato con l’Inter (e lascerei perdere i discorsi su differenze/reti e scontri diretti, essendoci ancora 5 mesi pieni di partite da giocare) ed è approdata con due turni d’anticipo agli ottavi di Champions League.

Tutto sommato, un bilancio stagionale fin qui positivo, nonostante appunto la Supercoppa persa.

Però, proprio le due sconfitte (nette) contro la Lazio, qualche colpo a vuoto (tipo con Sassuolo, Lecce e Fiorentina) e le troppe partite risolte grazie alle giocate dei singoli, hanno palesato lacune da andare a riempire.

Va insomma completato il lavoro che era stato bruscamente interrotto la scorsa estate, causa mancate cessioni e qualche valutazione azzardata.
Tipo sui due parametri zero Rabiot & Ramsey, rinforzi mancati del centrocampo.

La Juventus, priva della Maginot BBC ed orfana di Chiellini, non è più un fortino impenetrabile ma subisce troppi gol: solo con la Lazio ne ha incassati sei in due partite, cosa che – se girava male – prima si verificava in due mesi.

Come minimo, prende una rete a partita. I numeri non mentono mai, e palesano in modo chiaro una sofferenza, determinata da una fase difensiva parecchio carente.

Vuoi perché a difendere alti si rischia di più, vuoi perché in mezzo al campo hanno ceduto gli argini, già abbastanza precari nella scorsa stagione.

Khedira resterà ai box fino a marzo, Matuidi ha spesso la lingua per terra causa sovraccarico di lavoro, Can non è più affidabile dopo l’estromissione dalla lista Uefa, Bernardeschi trequartista ha fallito, Pjanic è il solito discontinuo causa anche qualche acciacco, Rabiot stenta ad entrare in condizione, Ramsey è sempre al J Medical. Per fortuna resiste e lotta Bentancur. La fotografia del reparto non è confortante.

Pure l’attacco non brilla: i 31 gol messi a segno in campionato sono inferiori ai 43 dell’Atalanta, ai 38 della Lazio, ai 36 dell’Inter e ai 33 di Roma e Cagliari.

E davanti hai CR7, Dybala e Higuain! Tridente delle meraviglie, certo, a patto che la buttino dentro, altrimenti impreziosiscono solo l’album delle figurine. Inoltre, la prima alternativa, Douglas Costa, ha i muscoli di seta.

Penso, e spero, che ciò che vediamo noi da fuori salti pure agli occhi esperti di Paratici e Nedved, e a gennaio “riparino”.

Se in estate erano pronti a cedere Mandzukic (partito solo ora) + altri 7/8 componenti dell’attuale rosa – tra attaccanti e centrocampisti – significa si fossero già resi conto da soli che la squadra necessitasse di un restauro profondo, che alcuni fossero a fine corsa e andassero sostituiti, che così com’era la squadra non dava più totali garanzie di tenuta.

Non sono riusciti a venderli e sono rimasti col cerino in mano. Si sono piegati alle volontà dei giocatori, non essendo stati in grado di convincerli (con le buone o con le cattive) a lasciare il club.

I nodi di un mercato estivo con luci ed ombre stanno, pian piano, vendendo al pettine.

A gennaio non possono però non prendere atto che qualcosa andrà fatto, pur nella consapevolezza si debba soprattutto riuscire a fare ciò che ad agosto non è stato possibile: cedere, per incassare.

E non sarà semplice, perché gli altri lo sanno e attendono la Juventus al varco“.

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