Christian Vieri, ex attaccante dell’Inter, è stato intervistato attraverso i microfoni di Dazn.
Ecco le sue parole a proposito del suo trascorso da calciatore:
“Non ho una sfida in particolare che sentivo più delle altre. Ogni partita era una battaglia, ci volevano sempre i guantoni, ma più che quelli usavo i gomiti”, ha detto Veri.
Bobo tuttavia ammette: “Comunque il colpo più forte credo sia stato quello del 5 maggio quando abbiamo perso lo scudetto all’ultima giornata”.
Il 5 maggio 2002 è una data che molti appassionati di calcio italiano ricordano bene.
L’Inter non vinceva uno scudetto da 13 anni e a una giornata dalla fine aveva un punto di vantaggio sulla Juventus, seconda in classifica, e due sulla Roma, terza.
L’Inter di quell’anno era allenata per la prima volta da Hector Cuper, un coriaceo allenatore argentino.
Proprio nelle giornate conclusive, durante l’ultimo scontro diretto contro la Juventus, l’Inter stava perdendo in casa per 2-1 fino a un gol spettacolare, negli ultimi secondi di partita, dell’olandese Clarence Seedorf.
Molti pensavano che questo gol sarebbe stato decisivo per tenere a distanza la Juve e vincere lo Scudetto.
Il 5 maggio 2002 l’Inter doveva giocare l’ultima partita contro la Lazio, allo Stadio Olimpico di Roma. Molti commentatori prima del match dissero che quello dell’Inter sarebbe stato un compito piuttosto facile, credendo che la Lazio non avesse più stimoli perché fuori dalla lotta per la qualificazione alla Champions League dell’anno dopo.
Le due tifoserie, inoltre, erano gemellate, e una parte dei tifosi laziali considerava anche che, in caso di sconfitta dell’Inter, ci sarebbe stata la remota possibilità di una vittoria della terza classificata e rivale storica della Lazio, la Roma. In realtà, la Lazio lottava ancora per un posto in Coppa UEFA (l’attuale Europa League) e nonostante un avvio molto blando, dimostrò che quella partita voleva vincerla.
L’inizio della partita fu favorevole all’Inter, che doveva vincere a tutti i costi per mantenere il punto di vantaggio sulla Juventus, impegnata a Udine.
Prima segnò Christian Vieri per l’Inter, poi pareggiò il ceco Karel Poborsky, alla sua ultima partita con la maglia della Lazio, ma Luigi Di Biagio riportò in vantaggio l’Inter. A un minuto dalla fine del primo tempo l’Inter era in vantaggio per 2-1, ma un clamoroso errore del giovane terzino slovacco dell’Inter, Vratislav Gresko, rese possibile il gol del pareggio della Lazio, segnato ancora da Poborsky.
Nel secondo tempo l’Inter entrò in campo molto tesa e contratta e crollò, dal punto di vista fisico ma soprattutto mentale. La Lazio segnò altre due reti con l’ex Diego Simeone (che, visibilmente provato, quasi chiese scusa ai suoi ex compagni) e Simone Inzaghi, il fratello del più famoso Pippo.
Alcuni giocatori dell’Inter ebbero una crisi di nervi e scoppiarono a piangere durante la partita, soprattutto il difensore Marco Materazzi (ancora in campo) e l’attaccante Ronaldo che era in panchina, appena sostituito da Cuper.
Nel frattempo, la Juventus vinse agevolmente a Udine contro l’Udinese per 2-0 grazie ai gol di Alessandro Del Piero e David Trezeguet. La Juventus vinse così lo scudetto.