venerdì, Novembre 22, 2024

Ritorno in grande stile per gli Agnelli nel mondo dell’editoria: si riprendono La Stampa e comprano Repubblica

Dopo un lungo Consiglio di Amministrazione, Exor, la finanziaria della Famiglia Agnelli, prende il controllo del gruppo Gedi (che pubblica tra le altre La Stampa, La Repubblica, L’Espresso, Il Secolo XIX, oltre alle redditizie radioemittenti, tra le quali Radio Deejay e Radio Capital), acquisendo le azioni detenute dalla Cir, finanziaria della famiglia De Benedetti.

La Cir ha accettato la proposta del presidente della Exor, John Elkann, che ha offerto oltre 100 milioni per l’acquisizione del 43,78% delle quote di Gedi. Unite alla parte già detenuta, la finanziaria della Famiglia Agnelli arriva così a a detenere oltre il 50% di uno dei principali gruppi editoriali italiani.

Le dichiarazioni di John Elkann, a seguito dell’operazione:

“Con questa operazione ci impegniamo in un progetto imprenditoriale rigoroso, per accompagnare Gedi ad affrontare le sfide del futuro.

Oltre a portare l’esperienza maturata nel settore, anche a livello internazionale, Exor assicurerà la stabilità necessaria per accelerare le trasformazioni sul piano tecnologico e organizzativo.

Siamo convinti che il giornalismo di qualità ha un grande futuro, se saprà coniugare autorevolezza, professionalità e indipendenza con le esigenze dei lettori, di oggi e di domani”.

Le parole di Rodolfo De Benedetti:

“Dopo quasi 30 anni, durante i quali siamo stati azionisti di controllo della Società, desidero esprimere il più vivo ringraziamento a tutte le donne e gli uomini che hanno condiviso questo lungo percorso.

Un percorso che ha visto il gruppo contraddistinguersi sempre per la qualità del proprio giornalismo, per la capacità di innovazione e per la lungimiranza ed efficacia della gestione, che gli hanno consentito di divenire il primo editore di quotidiani in Italia, il leader nell’informazione digitale, uno dei più importanti editori nel settore radiofonico, e di affrontare con capacità di anticipazione e incisività la lunga crisi del settore.

Passiamo il testimone ad un azionista di primissimo livello, che da più di due anni partecipa alla vita della Società, che conosce l’editoria e le sue sfide, che in essa ha già investito in anni recenti e che, anche grazie alla propria proiezione internazionale, saprà sostenere il gruppo nel processo di trasformazione digitale in cui esso, come tutto il settore, è immerso”.

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