Luciano Moggi dalle colonne di Libero analizza la situazione venutasi a creare in casa bianconera dopo il pareggio tra la Juventus ed il Sassuolo.
“Prina Prima o poi doveva capitare e già c’erano stati segnali poco incoraggianti nei precedenti scontri casalinghi con Bologna e Genoa, quando il successo con il minimo scarto era arrivato solo nel finale e con un po’ di fortuna”, esordisce Moggi.
“Questa volta la fortuna, però, non ha aiutato e il Sassuolo ha costretto al pareggio una Juve pasticciona, lenta e anche sprecona, nonostante al suo cospetto ci fosse una delle difese peggiori del campionato (25 i gol subiti)“.
“È vero che ai bianconeri è mancato un rigore per una trattenuta plateale in area su De Ligt, ma comunque non avrebbero meritato la vittoria per il gioco messo in mostra.
“La squadra di Sarri ha pareggiato contro avversari giovani ed inesperti, anche se di una certa qualità, mancanti tra l’ altro del loro miglior giocatore (Berardi) e con l’ esordiente Turati, portiere di 18 anni, a difendere i pali”.
“Il Sassuolo ha giocato comunque meglio della Juve nel primo tempo e l’ ha spesso sorpresa, come al 23′ con Boga, che è andato in gol per il pareggio beffando Buffon con un pallonetto degno del miglior Maradona. Poi addirittura il vantaggio, all’ inizio della ripresa, di Caputo che ha approfittato di un pasticcio tra Cuadrado, De Ligt e Buffon”.
Dunque: “Veramente degni di elogio questi ragazzi che, senza timori reverenziali, hanno approcciato la gara con tanta voglia di giocare, al contrario dei bianconeri che pensavano evidentemente di avere a che fare con una squadra facilmente addomesticabile”.
“Sarri, invece, probabilmente non ha valutato con attenzione lo stato di forma dei suoi, visto che a salvarsi sono stati soltanto Bonucci, Bentancur e Dybala”.
“E questa volta neppure Dybala è riuscito nel miracolo di ricomporre i cocci: a lui comunque va il merito di aver cambiato la partita dal suo ingresso in campo e aver provocato il rigore di Ronaldo che ha riportato le squadre in parità”.
Moggi sentenzia: “Non c’ è dubbio che in questo momento Paulo, in coppia con Higuain, sia la migliore soluzione per il reparto avanzato bianconero”.
“Non si capisce quindi perché debba andare in panchina lui e in campo Higuain, per poi andare a sostituire quasi sempre proprio Gonzalo durante la gara, con il risultato magari di demotivare entrambi”.
“Si può anche capire quanto sia difficile per un allenatore mandare in panca Ronaldo o sostituirlo durante la gara. Quando però la forma non è pari alla fama occorre anche una prova di forza per stimolare il campione che in questo momento stenta, giusto per non farlo sedere e anche per fargli capire che in campo devono andare i più in condizione”.
“In questo momento, anche per effetto di questi continui cambi, il gioco latita e soprattutto non si intravede l’ identità di squadra: ad esempio non si sa quali siano i centrocampisti titolari nè cosa dovrebbe fare il trequartista”, ammonisce Luciano Moggi.
“Sta a Sarri spiegarlo, non a chi scrive, ma gli stessi giocatori in certi momenti sembrano confusi al pari di chi vede le partite”.