Pjanic, in questo momento catalizza l’attenzione di tutti gli addetti ai lavori.
Gol.com sul proprio sito web ne ha tracciato un profilo, rivelando ulteriori dati che danno la giusta misure delle incredibili performance del bosniaco.
“Rispetto alla passata stagione, statistiche individuali in crescendo per Miralem Pjanic: super per tocchi, passaggi riusciti e palloni recuperati“, si legge su Gol.com.
“Momento d’oro. Non ci sono altri modi per descrivere il periodo di Miralem Pjanic, diventato a tutti gli effetti il faro del centrocampo juventino”.
E ancora: “Non che con Max Allegri non lo fosse, ma i progressi proposti sotto lo sguardo attento di Maurizio Sarri non sono passati inosservati”.
“Merito dei dettami stilati dall’ex tecnico del Chelsea, ma anche delle qualità del diretto interessato che, sposando nuovi usi e costumi, ha effettuato un deciso salto di qualità ”, certifica il portale sportivo.
Eppure, – ricorda Gol.com – in estate le tentazioni non sono mancate. Con il Paris Saint-Germain che, più degli altri club, ha ponderato un’offensiva decisa e decisiva. Semaforo rosso”.
“Fin da subito, la Juventus ha optato per blindare la porta a tripla mandata. In quanto sostituire l’ex giallorosso avrebbe rappresentato una missione a dir poco proibitiva, specialmente considerando la (poca) disponibilità proposta dal mercato”.
“E, dal canto suo, il genio bosniaco non ha forzato per i saluti. Affatto. Da qui, un’evoluzione poderosa e continua, che non ha ancora toccato il picco massimo”.
“Insomma, i margini di miglioramento non mancano. E se Sarri per il suo centrocampista aveva prefissato quota 150 tocchi a partita, la realtà è andata persino oltre”.
“Qualche passaggio in meno, più efficacia. Da qui le due reti trovate in campionato. Da qui la fresca doppietta rifilata alla Finlandia. Gli allenamenti alla Continassa, da questo punto di vista, sono molto semplici: Pjanic è il faro di qualsiasi discorso. Lui deve dirigere l’orchestra”.
“Lui deve decidere come e quando smistare il gioco. Lui deve accendere la luce. Lui è, soprattutto, l’epicentro tecnico dopo Cristiano Ronaldo”.
“Giustappunto, il cambiamento si è già trasformato in benessere individuale e collettivo. Basti pensare che, di questi tempi, il bosniaco è arrivato a toccare la media di 102.66 palloni a partita rispetto ai 95.52 della scorsa a stagione”.
“Meno sterilità , più efficacia, il tutto a suon di verticalizzazioni. Proprio come piace a Sarri. Vietato incanalarsi verso il compitino. Pjanic ha recepito il messaggio, aumentando i giri del motore in termini di estro e fantasia”.
“La semplicità , alle volte, può rivelarsi la via maestra, ma da uno con i piedi del 5 bianconero ci si aspetta sempre qualcosina in più. E, con la nuova gestione, il quadro è cambiato in maniera considerevole. Alla voce passaggi riusciti, il 29enne di Tuzla – nell’annata corrente – propone una media di 79.87%, mentre in quella precedente il dato recitava 70.17%. Pensando a Pjanic inevitabilmente la concentrazione si sposta sul contesto aulico”.
“Ma il regista bianconero, specialmente negli ultimi tempi, è cresciuto enormemente anche nel recupero dei possessi: 9.12, mentre nella passata calcistica era di 6.77 a partita. Un’evoluzione notevole, che sottolinea inoltre come la Signora sia riuscita – complice il passaggio al 4-3-1-2 – a trovare una buona solidità di base. Insomma, il bosniaco taglia e cuce con profitto”.
“Apparentemente introverso, Pjanic non sfocia mai nella banalità . Né in campo né fuori. Ragion per cui la Juventus nell’ultimo Miralem ha trovato un autentico punto di riferimento a cui affidarsi senza freni. Un processo, questo, che sta dando i suoi frutti”.
“In definitiva, il legame sembra essersi consolidato. Merito anche dell’arrivo di Sarri, che fin dalle prime battute ha fatto intendere di voler puntare sull’ex giallorosso, chiamato a ottenere sotto la sua guida a effettuare il salto di qualità . Promosso”, certifica Gol.com.