Marcello Chirico, a poco più di 24 ore dal Derby d’Italia ha deciso di mettere sul piatto della bilancia tutte le motivazione per le quali forse è meglio che Marotta sia andato via dalla Juventus.
Ecco il pensiero del giornalista di fede bianconera:
“Jorge Andres Martines, detto “il malaka”. Ve lo ricordate? Fu il biglietto da visita di Beppe Marotta alla Juventus. Prima campagna acquisti da dg bianconero e subito un flop”.
“Dodici milioni letteralmente buttati, ma coi quali il Catania realizzò la più consistente plusvalenza della propria storia”.
“Un giocatore acquistato perché, secondo i dati in possesso del Beppe e di Del Neri (altro flop targato Marotta, questa volta in panchina), risultava essere la mezzala più veloce dell’intera Serie A, con tempi impressionanti di copertura degli ultimi 30 metri del terreno di gioco”, ricorda Chirico.
“Una velocità mai vista alla Juve, dove il Malaka trascorse il suo tempo più in infermeria che sul campo. Un giocatore di cui la Juve non riuscì a sbarazzarsi se non alla naturale scadenza del contratto, che Marotta ebbe pure la brillante idea di rinnovargli dopo una stagione in prestito alla Juventud in Argentina”, continua il giornalista.
“Perché se c’era una cosa messa maggiormente in evidenza dal Beppe durante il suo settennato juventino fu proprio la difficoltà a rivendere sul mercato i giocatori”.
“Soprattutto quelli su cui tutti manifestarono già forti perplessità al momento dell’acquisto. La lista è lunga: Elia, Motta, Romulo, Isla, Hernanes, Bendtner”.
“Aggiungiamoci pure Anelka, preso a zero ma che non giocò mai una partita intera (ma gli venne comunque pagato uno stipendio), così come Lucio, costretto a rescindere il contratto dopo pochi mesi dal suo arrivo perché non considerato nemmeno dall’allenatore, che era Conte”.
“Così non dimentichiamo gli affari saltati in zona Cesarini, quando ormai sembravano chiusi. Su tutti, quelli di Draxler e di Witsel, quest’ultimo addirittura già in sede col contratto solo da firmare”.
Chirico puntualizza: “Non scrivo tutto questo per il sottile e meschino piacere di denigrare un dirigente passato all’Inter dopo tanti anni di Juventus, accompagnati tra l’altro da molti successi, ma a puro titolo di cronaca”.
“Soprattutto per ricordare agli smemorati ciò che a Marotta veniva spesso rimproverato, da addetti ai lavori e tifosi: un bravo amministratore, però troppo lento nel chiudere le trattative e incapace a vendere”.
“L’ultimo capolavoro in bianconero fu propria la tentata (e poi fallita) cessione a titolo definitivo di Higuain al Milan, basato su accordi poco chiari che permisero ai dirigenti rossoneri di scaricarlo già nel mercato di gennaio, dove poi Paratici e Nedved dovettero trovargli una momentanea collocazione al Chelsea”.
“Un’operazione analoga Marotta l’ha praticamente bissata ora all’Inter con Icardi, parcheggiato al PSG nella speranza di un possibile acquisto definitivo la prossima estate, non essendo stato capace di trovargli nella scorsa sessione di mercato estiva un club che se lo prendesse. Per la serie, appunto, Marotta bravo ma non sa vendere”.
“Già, e Higuain, Pjanic, Tevez, Pogba, dove li metti? Paul è stata un’intuizione di Paratici, che lo andò a strappare al vivaio del Manchester pagando solo una commissione a Raiola, quanto al Pipita e il bosniaco bastò andare a versare l’integrale prezzo del cartellino ai club d’appartenenza”.
“Quanto a Tevez, fu un chiodo fisso solo di Paratici che alla fine riuscì a portarlo alla Juve, ricordiamoci piuttosto a che cifre e quali condizioni venne svenduto al Boca Juniors”.
“Tutto questo per arrivare a rispondere alla domanda “manca Marotta alla Juventus”? Alla Juve manca un Direttore Generale che assolva pienamente a questo incarico, non Marotta”, sentenzia Chirico.
Fonte: Ilbianconero.com