Il magistrato Paolo Borgna, procuratore reggente a Torino, ha commentato l’operazione che ha portato all’arresto dei dodici ultrà della Juventus:
“La parte offesa è la Juventus, ma anche i tifosi, vittime di intimidazioni, costretti a non andare più allo stadio perché non riescono più a sopportare certe angherie, un certo clima, slogan razzisti che nello stadio della città hanno offeso Torino e il Piemonte”.
La Juventus aveva denunciato le manovre degli ultrà, dopo le minacce: “Se non ci date i biglietti vi facciamo squalificare lo stadio con i cori razzisti”, a seguito delle quali è stata portata a termine l’importante operazione.
Il magistrato Borgna ha concluso:
“Capisco che si possa pensare che è stata scoperta l’acqua calda, che i capi ultrà sono prevaricatori nei confronti degli altri tifosi, ma questa indagine ha trasformato la conoscenza generica in precise prove di precisi reati attribuibili a determinate persone.
Le indagini servono a questo, a raccogliere prove a carico di precisi individui da portare davanti a un giudice per un processo”.