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sabato, Aprile 20, 2024

Ferrero su cessione Sampdoria: “Questa è la barzelletta dell’estate”

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Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria ne ha per tutti.

Fermato a Milano dai giornalisti, il presidente della Sampdoria parla delle questioni relative alla cessione del club,e delle vicende di mercato dei blucerchiati.

CESSIONE DEL CLUB – “Questa è la barzelletta dell’estate, io non so niente e voi parlate con qualcuno che vi dà informazioni sbagliate”.

C’è un primo comunicato nel quale chiedo di venire fuori allo scoperto. Nel secondo comunicato vogliono vedere i conti, ma il prezzo è quello”.

Non l’ho mai né alzato, né abbassato. Sembra la storia del lupo e delle pecore”.

Parliamo di campo, di sport. I tifosi si illudono che il grande Vialli possa fare chissà cosa, sono molto felice se Vialli prende la squadra, ma deve dire ai suoi investitori che io ho chiesto una cifra adeguata e se mi danno un euro di meno la Samp non è in vendita”.

Situazione che infastidisce? È quello che vogliono gli avversari. Mi fanno pressione e tutti dicono che Ferrero molla, ma Ferrero nemmeno barcolla”.

A chi gli chiede se questa vicenda ha avuto ripercussioni sul mercato Ferrero risponde: “No, perché tanti procuratori e tante società ai quali chiedo di avere un occhio di riguardo mi rispondono e ce l’hanno”.

Tutti mi vogliono bene, tutti i presidenti perché sono amato. Ho vinto anche il premio di presidente più amato dagli italiani”.

“Non vedo l’ora che finisca questa tarantella, così almeno qualcuno scopre le carte. Perché non andate a intervistare Vialli col suo amico Zanetton? Forse capiremo la verità e poi me la venite a raccontare”.

Sul mercato Ferrero entra nello specifico: “Stiamo trattando Defrel e altri due-tre profili”.

Defrel ci dà domani l’ok, è un grande giocatore e ha tante richieste: aspettiamo l’esito di Defrel”.

“Fiducia? Sempre bisogna essere fiduciosi. Defrel se viene alla Samp è perché c’è già stato e sa come ci si sta alla Samp. Però poi quando Ferrero chiama un giocatore si svegliano tutti: siamo più che fiduciosi”.

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