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sabato, Aprile 27, 2024

Chirico: “Paratici fregato da Marotta. Ma per la rivincita c’è tempo sino al 2 settembre”

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Marcello Chirico, il giornalista di fede juventina, torna a scrivere sulle colonne della testata giornalistica sportiva de “Il Bianconero.com”.

E lo fa, subito dopo la conclusione positiva dell’affare di mercato tra l’Inter e lo United per Lukaku.

Ecco le sue parole che prendono spunto proprio dalla trattativa di cui sopra:

“Stavolta ce l’ha fatta, bisogna ammetterlo. Il mentore ha battuto l’allievo”, esordisce Chirico.

Marotta ha vinto il primo braccio di ferro di mercato vero con Paratici, quando ormai in tanti erano convinti del contrario”.

“E cioè che il ds juventino, dopo il maxicolpo De Ligt, riuscisse anche ad impedire all’Inter di acquistare Lukaku, portandoselo a Torino lui. Invece è andata esattamente al contrario: la prossima stagione il belga indosserà proprio la maglia nerazzurra”.

“Come chiedeva Antonio Conte e Beppe Marotta è riuscito ad accontentarlo. Al fotofinish, ma ce l’ha fatta”, sentenzia Chirico.

“Pur avendo messo in piedi una perfetta operazione mercantile col Manchester United, Paratici non è riuscito a completare il puzzle”.

“Perché gli mancava la tessera più importante dell’intero mosaico: il via libera di Paulo Dybala alla cessione”.

Se fosse arrivato quel sì, adesso la Juventus avrebbe fatto fuori in un colpo solo il suo numero 10 e Mario Mandzukic, aggiunto nel pacchetto, e portato a casa la spalla ideale per Cristiano Ronaldo in area di rigore, oltre ad una congrua plusvalenza insieme a qualche soldino”.

Non è andata così, perché l’argentino di Laguna Larga ha puntato i piedi e detto no, ora ve la faccio vedere io”.

“In conclusione: niente Dybala allo United, e neppure il croato. Paratici a quel punto ha provato ancora a piazzare la Joya al Tottenham, incassando 70 milioni da girare poi ai Red Devils per Lukaku (l’Inter lo pagherà 65mln più 10-13 di bonus, totale 75)”.

“E per sostituire il belga il Manchester United era pronta a sganciarne 15 alla Juve per Mandzukic”.

“E invece, pure stavolta, Dybala ha detto no. Niente Manchester, e niente Londra. A quel punto, con Lukaku sul piede di guerra e desideroso di andarsene altrove e il Manchester United convinto a disfarsene, si è reinserito Marotta e ha chiuso in meno di 24 ore la trattativa, rilanciando sul prezzo”.

“Durante il calciomercato i cambi di rotta sono all’ordine del giorno, l’imprevisto può nascondersi dietro l’angolo, però una domanda sorge spontanea: prima di proporlo all’interno di uno scambio o di metterne in vendita il cartellino, Paratici aveva manifestato a Dybala le intenzioni della società?

Lo aveva preparato? O gli ha comunicato la cessione solo ad operazione chiusa? Perché un irrigidimento così netto e irremovibile sa di vendetta, di risposta piccata ad un non-detto, ad una decisione che era stata tenuta nascosta”.

“Prima di partire per la Copa America, in un’intervista aveva infatti assicurato tutti che sarebbe rimasto alla Juve anche la prossima stagione, avendo ottenuto proprio Paratici rassicurazioni in questo senso. Dybala mentiva, o era andata proprio così?”

Dybala, poi, sbaglia a fare l’offeso, a comportarsi da bambino viziato al quale il papà sta dicendo che non intende più dargli la paghetta (e che paghetta), ad andare al muro contro muro con il club che per 4 anni lo ha coccolato, arrivando a dargli persino la mitica 10.

La maglia di Sivori, Platini, Baggio, Del Piero, tutta gente più forte di lui.

“Alla Juve hanno creduto e sperato che Dybala potesse eguagliarli: non c’è riuscito, e allora hanno deciso di cederlo”.

“A club di prima fascia, come appunto lo United e il Tottenham. Scartati da Dybala manco fossero l’Empoli o Frosinone, retrocesse in B nell’ultima stagione”.

Paratici di Dybala conosce bene il carattere, sa quanto prendeva male le sostituzioni e le panchine con Allegri, poteva quindi immaginare come avrebbe preso una cessione”.

“Di sicuro uno come lui andava preparato ad una decisione del genere. Non so se questo sia avvenuto già a fine stagione oppure no, l’impuntatura dell’argentino lascia spazio al dubbio”.

Il bravo dirigente è però anche quello che sa essere convincente coi giocatori nelle situazioni delicate, tipo questa, evitando di arrivare allo scontro per poi patirne le conseguenze”.

Alla fine, nella campagna d’Inghilterra Paratici è riuscito a piazzare Kean e Cancelo, non Dybala, non Mandzukic, non Matuidi, non Rugani, e nemmeno Khedira (per il quale potrebbe esserci però la possibilità di venderlo anche dopo le 18 di oggi come svincolato, ma non è scontato). Due su cinque. Pochi. Un mezzo fallimento.

Qualcuno sostiene ancora che l’operazione Lukaku sia stata solo una manovra di disturbo nei confronti dell’Inter”.

“Non ci credo. Perché non vai a disturbare una tua rivale con la possibilità di uscirne con le ossa rotte”.

Ci hai provato e ti è andata male, fidandoti forse troppo nei tuoi mezzi e praticamente non calcolando il possibile rifiuto di Dybala”.

“Del quale adesso bisognerà capirne il destino: cederlo comunque, scambiarlo con Icardi o puntarci ancora, per cercare di rivenderlo ad un prezzo decente in futuro”.

Lo decideranno alla Continassa, dove per il momento devono però digerire lo smacco subito dall’ex amico Marotta. Per la rivincita c’è tempo fino al 2 settembre”.

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