L’ex dirigente bianconero Luciano Moggi, intervistato nel corso della trasmissione radiofonica “Cose di Calcio” su Radio Bianconera, ha commentato la recente e clamorosa notizia del rientro di Gigi Buffon alla Juventus:
“Io non ho dormito dopo questa notizia. Credo che faccia parte di un qualcosa che i giocatori solitamente provano quando cambiano società“.
“Quando si va via dalla Juventus si va sempre in difficoltà. Gigi è un uomo importantissimo per lo spogliatoio“.
“È già un dirigente in campo, poi se dovrà scendere in campo lo farà. È un uomo spogliatoio molto ma molto importante”.
“L’uomo spogliatoio influisce nel rendimento perché dà un qualcosa che è difficile da definire, Buffon ce l’ha questa dote ed è una dote che non si perde”.
“Sarà importante sia se dovesse sostituire Szczesny, sia se non dovesse sostituirlo. Può comunque dare un grosso contributo ai compagni”.
“Buffon è un guerriero, ha sempre voglia di cimentarsi e questo lo avrà spinto ad andare a Parigi dove poteva partire titolare“.
“Probabilmente Gigi non ha valutato bene la portata di questo impegno. Andare lì significava vincere un campionato, ma la squadra non aveva né capo né coda“.
“In Francia è sufficiente per vincere il campionato, ma quando vai in Champions League si è visto com’è finita“.
“Non c’è l’organizzazione che c’è a Torino. Che ci siano squadre più forti della Juventus ci può pure stare, ma come organizzazione non c’è per nessuno“.
“Approvo il ritorno in maniera incondizionata. Hanno fatto benissimo per quello che può dare allo spogliatoio”.
“Szczesny può ancora imparare tantissimo da Buffon“.
“Sono convinto che in futuro potrà fare il dirigente, ha il carisma per caricare i compagni, si è costruito dal basso”.
Moggi ha poi concluso l’intervista con un commento sul mercato della Juve:
“La Juve ha preso de Ligt che è un rinforzo a lungo termine, l’Inter prende Godin che invece ha un’età avanzata. Sarà un campionato sicuramente più combattuto, ma al momento non si possono giudicare né Juventus, né Inter, né Napoli“.
“Rabiot non è un fuoriclasse che può cambiare la squadra, ma può dare competitività“.