Centocinquanta palloni a partita, più o meno un flipper.
Con queste parole La Gazzetta dello Sport mette l’accento su alcune dichiarazioni rilasciate ieri in conferenza stampa da Maurizio Sarri.
Ecco quanto scrive la Gazzetta:
Secondo l’utopia sarriana Miralem Pjanic dovrà essere molto più del centro di gravità che è stato fino ad ora.
Nella nuova Juve di Maurizio Sarri il bosniaco ha l’obiettivo di diventare un attrattore potentissimo.
Un moltiplicatore di azioni di gioco. Il sole che irradia i raggi.
Il progetto nasce dall’idea del nuovo tecnico, praticata più o meno ovunque in passato, di spostare l’asse della squadra venti metri più avanti e di tenere il dominio.
Tra Napoli e Chelsea Sarri aveva dato questa consegna a Jorginho, regista metodico e razionale in un centrocampo a tre.
A Torino ha già dato a Pjanic le chiavi della sua Juventus:
“Vorrei vedere Pjanic toccare 150 palloni a partita, ma dobbiamo allenare la capacità degli altri giocatori di dargli sempre la palla”, ha detto durante la presentazione nella pancia dell’Allianz.
Come a dire: quel numero è un po’ ambizioso, ma tanto dipenderà dalla capacità di far muovere la nuova creatura in maniera armonica.
“Io organizzo molto la squadra nei primi 70 metri e lascio libertà negli ultimi 30”, ha aggiunto Sarri durante la presentazione.
Insomma, Pjanic si muove in un meccanismo che è un orologio svizzero ma, quando consegnerà la palla dalle parti di Cristiano, toccherà agli attaccanti completare l’opera con una certa spontaneità.