Aurelio De Laurentiis ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera.
Il produttore cinematografico non poteva ovviamente non parlare dell’argomento calcistico del giorno: Sarri alla Juve.
De Laurentiis, che effetto le fa Sarri alla Juventus?
«Maurizio è bravo, ci avevo visto lungo. Non sono sorpreso, il calcio non è più un mondo di bandiere».
«Qui da noi non ha vinto e magari non vince neanche a Torino. È un rivale, non posso che augurargli questo».
Napoli lo ha osannato, oggi lo definisce un traditore…
«Sono per la libertà , quindi rispetto la sua scelta. Ognuno fa quel che vuole ma si assume la responsabilità ».
«Non ho mai creduto all’amore assoluto di Sarri e il tempo mi ha dato ragione».
«Ripeto spesso che sono per la monogamia, credo nel matrimonio e del resto sono a Napoli da 15 anni, nonostante una parte della tifoseria abbia provato ad ostacolarmi.»
«I litigi ci stanno, l’importante è restare fedeli alla causa e all’amore per i colori azzurri. La mia fu un scelta di cuore e resta tale».
Conosce bene Sarri, come percepisce la Napoli che gli si è girata contro?
«Lavora 15 ore al giorno e per lui esiste solo il campo».
«Non ha tempo per i rapporti umani, almeno nell’ambito lavorativo».
«Credo che in tre anni a Napoli non abbia mai partecipato a una cena di gruppo coi suoi calciatori. Pensa solo alle partite, alla gestione degli uomini sul campo».
«Il resto è un mondo che non gli appartiene, e può essere un bene o un male. In questo momento ha in testa la Juventus e ha messo in moto la macchina dell’ambizione».
«Ci sarà pure rimasto male, ma le priorità per lui sono altre. Capisco la delusione dei napoletani, vivono il calcio in maniera viscerale e Sarri si era un po’ preso la loro anima».
Voleva regalare lo scudetto, ha dedicato la vittoria dell’Europa League con il Chelsea ai napoletani…
«Sarri è intelligente e furbo, abituato a lavorare per se stesso. Poi ci sono lo stile e l’eleganza…».