Prima conferenza stampa da allenatore della Juventus per Maurizio Sarri.
Dalla sala conferenze dell’Allianz Stadium le prime parole di Sarri, presentatosi alla stampa emozionato ed elegante: “Sono molto felice di essere qui”.
Sulla sua decisione di vestire i colori bianconeri, Sarri ha commentato:
“Non ho mai visto una società così determinata a prendere un allenatore, questo mi ha convinto. Sensazione forte per l’atteggiamento di questi dirigenti, per il loro nome ma anche per il loro atteggiamento”.
“Non so se questa sia stata la decisione più rivoluzionaria della mia carriera, penso di no”.
“A Napoli ho avuto il dubbio che il mio percorso fosse finito, ho avuto offerte importanti da altre squadre importanti italiane ma ho voluto fare una scelta diversa e andare in Premier, penso di aver rispettato tutti, la mia professione, la mia professionalità e il mio percorso“.
Sulla prossima stagione ormai alle porte, Sarri ha commentato:
“Abbiamo davanti un percorso lungo, parlavamo prima con il presidente di strutture e organizzazione, il nostro sarà un percorso lungo purtroppo, vedendo gli stadi in Inghilterra ti rendi conto di quanto siamo indietro, anche il clima negli stadi è diverso“.
“Abbiamo le strutture e penso che dal punto di vista professionale e quello tecnico-tattico abbiamo ancora un piccolo vantaggio“.
“Io sono felice del fermento che sto vedendo in Serie A. Mi sembra un anno molto stimolante. Ci sono Conte, Giampaolo, Ancelotti, Fonseca, De Zerbi è un ragazzo che stimo molto. Mi pare che si stia creando un’aria bella frizzante. Credo ci siano i presupposti per qualcosa di nuovo“.
Sull’obiettivo Champions, primo pensiero di Andrea Agnelli, Sarri ha commentato:
“Mi aspetto di alzarmi la mattina e studiare il modo di vincere le partite. Vincere non è dovuto. Se si pensa che il risultato sia dovuto è una sconfitta certa”.
“La Juve ha sulle spalle il fardello di essere la favorita. Poi se parliamo di Champions è altrettanto chiaro che il nostro obiettivo è vincere anche se a livello europeo ci sono 8-9 squadre al livello della Juve“.
“Deve essere accettato anche un punto di vista diverso. Le responsabilità sono più a livello italiano che europeo con la consapevolezza che è un obiettivo con un coefficiente di difficoltà vertiginoso“.
Circa le modalità di gioco, Sarri ha spiegato:
“Non si può partire dal modulo, bisogna capire quali sono quei 2-3 giocatori che possono fare la differenza. Prima dobbiamo capire le loro qualità , poi parlarci e poi scegliere un modulo che possa esaltarli. I 4-3-3 del Napoli e del Chelsea erano molto diversi. Dobbiamo accompagnare i calciatori, il modulo sarà una conseguenza”.
“Mi fa piacere essere qui, nella squadra più importante d’Italia. Il percorso è lungo e fatto di passi. Arrivo dal Chelsea in un altro grande club, anche se il Chelsea non ha la stessa storia che ha una storia recente e non centenaria. Li ritengo tutti passi in avanti che ho fatto gradualmente, la Juve non mi ha preso direttamente dai dilettanti“.
Sarri ha poi commentato il fenomeno portoghese Cristiano Ronaldo:
“È un escalation anche da questo punto di vista. Ho allenato giocatori molto forti nel Chelsea, qui si va sopra. Siamo al top mondiale, è un’emozione, ha quasi tutti i record del calcio mondiale, vorrei fargliene battere qualcun altro per incidere qualcosa nella sua carriera”.