Il noto attore e tifosissimo della Roma, Claudio Amendola ha commentato a il Messaggero il doloroso addio ai giallorossi da parte di Francesco Totti:
“Credo che Francesco abbia sopportato il sopportabile. Uno come lui non può figurare come un semplice gagliardetto“.
“Mi sembra di assistere all’omicidio perfetto, hanno ucciso la Roma. In venti giorni la Roma ha perso De Rossi e Totti“.
Sulla volontà del presidente giallorosso Pallotta di nominare Totti direttore tecnico, Amendola ha commentato:
“È proprio questo l’errore che si commette quando si giudica questa vicenda. Non tocca a me dirlo e magari ci penserà Francesco ma il problema è che lo hanno messo nella condizione di dire di no“.
“È come quando un marito o una moglie non hanno coraggio di lasciare il coniuge e si fanno lasciare“.
“E questo è il comportamento dei codardi, degli uomini o delle donne che non hanno il coraggio di affrontare la realtà e di assumersi direttamente le conseguenze delle loro azioni”.
“C’è sempre stata, dall’inizio, la volontà di deromanizzare la Roma. E ora ci sono riusciti“.
Amendola alla domanda: Non pensa che sia anche una questione generazionale? Che il 20enne di oggi che non può fare a meno dei social viva la passione per la Roma in modo diverso dal 50enne e che il club abbia deciso di rivolgersi proprio a questo target di pubblico?, ha risposto:
“Questo discorso lo accetterei soltanto se si fosse vinto qualcosa. Ok, mi vuoi cambiare? Mi vuoi educare? A me non sta bene ma se serve a vincere a malincuore ti dico va bene. Ma in questi 8-9 anni che abbiamo vinto? La Lazio ha vinto cinque trofei , noi zero. Se non vinci, preferisco restare quello che sono“.
L’ultimo commento di Amendola, su Fonseca:
“Sarà l’ennesimo allenatore che nel momento di difficoltà verrà sacrificato sull’altare del club. Ci siamo già passati con Garcia…”.
“Poi sia chiaro, io rimango sempre della Roma. Però è innegabile che ci abbiano tolto tanto. Troppo”.
“Sarà il primo anno da quando la tifo, che inizieremo la stagione senza una bandiera“.