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venerdì, Aprile 19, 2024

Padovan: “Inter, non si prende Conte per arrivare secondi”.

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Stamane Giancarlo Padovan, ha scritto un editoriale sulle pagine di Calciomercato.com dal titolo:

“Non si prende Conte per arrivare secondi. Obiettivo scudetto ed è già davanti a tutti”.

L’Inter parte davanti a tutti. Infatti mentre la Juve è ancora senza allenatore, il Napoli non ha pianificato la campagna-acquisti, Milan e Roma aspettano risposte dai direttori sportivi che a loro volta dovrebbero scegliere la guida tecnica, i nerazzurri hanno almeno una pista di vantaggio sui diretti concorrenti”.

“A giorni presenteranno Conte e il suo staff, Marotta è al lavoro da cinque mesi, sta per tornare Oriali, Godin è preso, Lukaku è già stato a Milano e Barella spinge il Cagliari per venirci. Insomma fatti, non parole”.

“Il tempo è danaro e all’Inter ne servirà tanto per rinforzare una squadra alla quale Conte darà soprattutto una nuova mentalità”.

“Ma siccome nessun allenatore può essere o rimanere grande senza una società organizzata alle spalle, si può dire che la struttura dell’Inter sia entrata in azione con prontezza e puntualità”.

“Se Conte è Conte, Marotta è il Conte dei dirigenti. In più, come l’allenatore salentino, vuole dimostrare a tutti che molte delle vittorie della Juventus erano ascrivibili anche a lui, non solo ad Allegri o ad Agnelli”.

“E’ vero che trapiantare uno juventino ortodosso come il tecnico leccese sulla panchina dell’Inter non è un’impresa facile per ragioni ambientali, né favorevole per i precedenti (fallì anche uno come Lippi), tuttavia Conte oggi rappresenta il meglio del made in Italy”.

“A volte rammento, non senza una stilla di veleno, che Conte, in Europa, non ha vinto nulla pur avendo guidato la Juve (due volte in Champions e una in Europa League) e il Chelsea”.

“Ma onestà mi impone di sottolineare che tutte le sue prime volte in campionato sono state da numero 1: tre scudetti consecutivi alla Juve, una Premier e una FA Cup con il Chelsea”.

Di solito Conte va meglio quando non deve affrontare la Champions (primo anno alla Juve, primo anno al Chelsea), ma tempo verrà, e potrebbe essere assai prossimo, in cui un traguardo non pregiudicherà l’altro”.

“Comunque è troppo presto per affrontate gli aspetti sportivi. In questa fase, cioé a meno di una settimana dalla fine del campionato e con in cassa una Champions League sofferta ma utile, l’Inter corre verso la nuova stagione a pieno organico societario e con idee precise per il mercato”.

“Icardi non resterà, questo è pacifico, perché non piace al nuovo allenatore, perché il rapporto con il resto dello spogliatoio è rotto, perché la società ne ha avuto abbastanza dei comportamenti suoi e della sua agente-moglie”.

“Venderlo non è impossibile anche se la stagione, tra rendimento tecnico, infortuni veri o presunti, errori fatti e ripetuti non è stata positiva”.

“Il suo sostituto dovrebbe essere Lukaku (Manchester United) che però ha costo e ingaggio molto alti”.

“Non aver, però, problemi di spesa o averli in maniera del tutto inferiore rispetto agli anni precedenti, colloca l’Inter in una prospettiva completamente diversa rispetto al passato. Non ha ancora un fatturato a livello della Juventus, ma adesso Zhang può certamente competere con il club bianconero”.

“Il resto lo dovrà fare la dirigenza e lo stesso Conte. Importante arrivare primi sugli obiettivi di mercato (Chiesa lo è e la Juve, per ora, è stata battuta) e poi integrarli in un progetto tecnico compatibile con le aspirazioni”.

“È prestissimo per fare previsioni, ma non si prende Conte per arrivare secondi o terzi”.

L’obiettivo è lo scudetto e farlo capire subito a tutti è il primo compito della dirigenza. Nessuna presunzione, solo la consapevolezza che a distanza di quasi dieci anni dalla conquista dell’ultimo campionato, è giunta l’ora di tornare a essere quel che l’Inter rivendica come patrimonio genetico: grande squadra in grande club”.

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