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sabato, Aprile 20, 2024

Rassegna stampa Juve: Tutti i principali media danno Sarri in pole

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In questa giornata non c’ è quotidiano che non indichi come Maurizio Sarri prossimo allenatore della Juve.

Ecco uno stralcio dei temi relativi al futuro allenatore dei bianconeri, commentati da alcune testate giornalistiche.

La Gazzetta dello Sport:

“La Juventus sa che le finali di Europa League (mercoledì) e di Champions (sabato) sono ormai dietro l’angolo, come l’annuncio dell’erede di Massimiliano Allegri.

Il popolo juventino continua a parlare di Pep Guardiola, ma il favorito resta Maurizio Sarri.

La chiave, qualsiasi sia l’allenatore prescelto, è il rapporto con la squadra che dovrebbe liberarlo.

Sarri ha un contratto fino al 2021 con il Chelsea, mentre Mauricio Pochettino ha firmato fino al 2023 con il Tottenham.

La trattativa sembra delicata con Abramovich e complicatissima con Levy, particolare che gioca a favore di Sarri come l’entità del contratto.

Sarri chiede 6 milioni a stagione, cifra che non basterebbe per assicurarsi Pochettino. La situazione insomma resta aperta – i misteri e gli spifferi, più o meno veri, non mancano – ma dovrebbe risolversi nella prossima” settimana.

La Stampa:

“Lo sa bene la Juve, che sta cercando un sostituto all’altezza, e lo sa pure Allegri.

“Il saluto finale è da onore delle armi, mentre il futuro è tutto da scrivere.

«Ci vediamo prossimamente su altri schermi», scherza con questo taglio di capelli che sembra una via di mezzo tra Sarri e Guardiola.

Il Psg ha appena prolungato con Tuchel fino al 2021, il Bayern Monaco ha confermato Kovac e difficilmente Zidane lascerà il Real Madrid”.

Per questo si rafforza l’idea di un anno sabbatico per il tecnico livornese, che è ancora sotto contratto con la Juve per un’altra stagione (7,5 milioni di euro netti).

Allegri non ha fretta e sembra pensare solo alle vacanze, magari piazzando la sorpresa del matrimonio con Ambra, mentre la Juve lavora per sciogliere il rebus allenatore.

C’è sempre Sarri in pole position e Pochettino ha elevati coefficienti di difficoltà, ma ogni discorso resta sospeso fino alle finali di Europa League e Champions.

Simone Inzaghi, invece, ha respinto la proposta di rinnovo con la Lazio e aspetta le prossime mosse di Paratici e Nedved.

Il Corriere di Torino

Fabio Paratici e Pavel Nedved attendono con ansia le finali di Europa League e Champions, in programma rispettivamente mercoledì 29 maggio e sabato 1 giugno.

Non tanto per scoprire chi tra Chelsea e Arsenal, Tottenham e Liverpool, riuscirà a sollevare al cielo di Baku e Madrid gli ambiti trofei.

Ma perché solo dopo queste partite si concluderà la stagione anche di quei tecnici la cui candidatura per il dopo Allegri appare sempre più solida. Il riferimento è (anche) a Pochettino. Ma soprattutto Sarri.

Più Maurizio che Mauricio, si cambia una sola lettera, ma la sostanza è invece rivoluzionata.

Perché il passaggio da uno come Allegri a uno come Sarri sarebbe appunto rivoluzionario, a maggior ragione se poi l’attuale rosa non dovesse più essere rivoluzionata come invece avrebbe voluto l’allenatore uscente.

Più Sarri che chiunque altro in realtà in questo momento, quando però tutto ancora può succedere (per info e speranze, chiedere a Simone Inzaghi).

Perché è vero che la Juve ha le idee chiare, ma è altrettanto vero che non ha ancora un allenatore.

Dopo le finali di Europa e Champions League, forse, lo avrà. E sembra proprio possa arrivare da Londra.

Dove non a caso Fabio Paratici ha trascorso due giorni questa settimana, raggiungendo un suo uomo di fiducia che sta lavorando in pianta stabile nella capitale inglese ormai da qualche settimana.

Dinamiche di calciomercato da gestire, sicuramente: vedi Pogba. Ma anche discorsi da approfondire, magari dettagli da definire, con quello che sarà il prossimo allenatore.

Dopo tante dichiarazioni dal sapor di addio, Pochettino intanto ha compiuto una mezza retromarcia: «C’è ancora tanto lavoro da fare, ma io sono motivato a rimanere per aiutare la società a raggiungere ciò che merita”.

Apparentemente non troppo diverse le parole di Sarri, ma toni decisamente diversi. E se Pochettino sembra riavvicinarsi al Tottenham, l’allenatore del Chelsea ha già preso la via d’uscita: «Alla fine di una stagione si deve avere un confronto e tirare fuori ciò che non va. Non voglio sentirmi giudicato per gli ultimi 90 minuti, se fosse così me ne andrei subito».

Sarri in pole, poi Pochettino e tutti gli altri, che sono tanti. La telenovela allenatore in casa Juve però si avvicina al finale. Aspettando le finali.

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