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Secca smentita del City: “Juve-Guardiola, notizia priva di fondamento”

Ai microfoni di Sky Sport l’Avvocato e membro del Consiglio di Amministrazione del Manchester City, Alberto Galassi, ha smentito la notizia diffusa questa mattina, che vorrebbe Guardiola in procinto di diventare il nuovo allenatore della Juventus:

“In qualità di consigliere di amministrazione del Manchester City, oggi sono rimasto sorpreso nel leggere un’agenzia che diceva una corbelleria enorme, cioè che il nostro allenatore sarà presentato a Torino tra qualche giorno“.

“Voglio chiarire una cosa una volta per tutte, perché evidentemente quello che ha dichiarato Guardiolaaffermando che non andrà alla Juve – è una cosa rimasta nel vuoto“.

“Il tema è semplice, il nostro allenatore vuole rimanere al City e ha due anni di contratto; altra cosa, che a noi ci ha lasciato perplessi: un club strutturato e professionale come la Juventus, gestito magistralmente da Nedved, non avrebbe mai permesso l’uscita di una notizia del genere perché la prima cosa che un club serio fa è contattare l’altro club“.

“Non è possibile pensare che il City sia all’oscuro che ci sia una presentazione la prossima settimana. È una notizia priva di fondamento, ed è triste che certi organi di stampa l’abbiano raccolta. Siamo veramente al ridicolo“.

“Il tema legato al fair play finanziario verrà affrontato e risolto. La volontà di Guardiola è quella di rimanere. Pep è il primo a essere seccato da queste voci e non riesce a comprendere come mai le sue parole non vengano ascoltate. Non capiamo perché un club debba intervenire per spiegare un fatto certo, cioè che Guardiola non vuole andare via dal City

. Non si avvarrà di nessuna clausola, il tema non si pone. La questione non esiste. La Juve è una società talmente strutturata e organizzata che troverà un allenatore all’altezza“.

Alla domanda del giornalista, se i dirigenti del City avessero parlato con i dirigenti della Juve, il legale ha concluso dicendo:

“Sì, oggi con Nedved. E ci siamo fatti due risate. Entrambi ci siamo resi conto che la situazione era diventata ridicola“.

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