Allegri ha chiesto la cessione di Douglas Costa, Mandzukic, Alex Sandro, Cancelo e Dybala.
I retroscena dell’incontro tra Agnelli e Allegri li svela il quotidiano La Repubblica stamane.
“I rapporti tra Allegri e la Juventus non erano così compromessi da sbriciolarsi alla prima vibrazione ma nemmeno così distesi da poterli archiviare come una crisetta passeggera”, si legge tra le colonne di Repubblica.
“Per rimetterli in sesto, o sfasciarli del tutto, non sono bastate una cena a due tra presidente e allenatore e poi, ieri pomeriggio, una lunga riunione a quattro allargata al vice-presidente Nedved e al capo dell’area sportiva Paratici”.
“Dovranno rivedersi tutti quanti già oggi, perché troppi discorsi sono rimasti in sospeso e troppe fratture non sono state ricomposte, lasciando la Juventus prigioniera di una situazione assurda a un mese dalla scorribanda torinese dell’Ajax che ha squassato equilibri molto fragili”.
“Non sono esclusi neanche rimpasti societari. È impossibile sapere come andrà a finire, prima del terzo (e ultimo?) incontro che ci sarà, dall’ora di pranzo in avanti, alla Continassa”
“Alla Juve tutti hanno tenuto le bocche cucite, ma d’altronde è da quando si sono cacciati in questo ginepraio che i bianconeri stanno cercando di nascondere con il silenzio, o con qualche goffa dichiarazione, una condizione di disagio sfuggita al loro controllo”.
“Nessuno fa pronostici. «È una situazione da tripla», concedono le rare voci di dentro. Di sicuro si sta parlando di contratto (sia di prolungamento sia di rescissione)”.
“Ed è stato necessario un confronto diretto tra Allegri e la coppia Nedved-Paratici, non più accreditati tra i suoi massimi sponsor”.
“Agnelli sta lavorando anche di diplomazia, ed è per questo che, dopo il tête-à-tête di mercoledì sera, ha promosso il confronto allargato, in modo che tutte le questioni finissero sul tavolo”.
“Nei suoi nove anni di presidenza non era mai stata così laboriosa la scelta sull’allenatore. Persino con Conte le scabrosità erano state gestite più comodamente, ma è anche vero che in passato c’era la fondamentale sponda di Marotta”.
“Se non altro, questo confronto a tappe forzate significa che la Juve tiene (ancora) ad Allegri, e viceversa”.
“Ieri nelle discussioni è entrato prepotentemente anche il tema “spogliatoio in subbuglio”, e non è un caso che in mattinata Agnelli avesse voluto ricevere il capitano Chiellini”.
“Le parole pronunciate a una radio argentina da Gustavo Dybala, fratello e manager della Joya triste, hanno avuto effetti devastanti al di qua dell’oceano: «Ci sono molte possibilità che Paulo se ne vada, ha bisogno di cambiare. Era molto a suo agio e ora non lo è più, come molti altri della Juve. Non è l’unico che se ne andrà. Fuori dal campo nessun problema con Cristiano. I problemi sono in campo: non si può far niente con lui», ha detto Gustavo”.
“Si parla di clan, o comunque di divisioni. Alex Sandro, Douglas Costa e lo stesso Dybala avrebbero rapporti difficili con l’allenatore, mentre il ritorno di Bonucci sarebbe stato caldeggiato dalla vecchia guardia per non perdere il controllo della situazione: con la partenza di Buffon e la progressiva marginalità di Barzagli, la responsabilità di leader e guida sarebbe ricaduta sul solo Chiellini, che chiaramente avrebbe incontrato enormi difficoltà a tenere unito un gruppo dove non regna più l’unanimità”.