Gianluigi Gabetti, storico manager della famiglia Agnelli è morto questa notte a Milano, all’età di 94 anni.
Lo storico manager aveva vissuto gli ultimi anni della sua vita nella camera 106 dell’Hotel Lingotto, luogo di ritiro della Juventus.
La famiglia Agnelli perde così uno dei suoi ultimi rappresentanti storici, che ha lavorato per quasi 50 anni per uno dei gruppi più potenti del panorama mondiale.
Gabetti è stato il braccio destro dell’Avvocato Gianni Agnelli e ha lavorato a stretto contatto con Umberto, contribuendo, insieme anche all’Avvocato Chiusano e Franzo Grande Stevens, a creare l’impero industriale degli Agnelli.
Gabetti aveva ceduto alla tentazione di rivelare dettagli degli anni trascorsi con gli Agnelli, attraverso un libro di memorie che non venne però mai pubblicato.
Avrebbe avuto molto da rivelare sulla dinastia degli Agnelli, avendo spartito con loro il potere ma vissuto anche gli eventi anche più tragici.
Il potere assoluto di Gianni Agnelli, la scomparsa del suo designato erede Giovannino, la tragica morte di Edoardo, la scomparsa di Umberto, la nomina di John Elkann a capo dell’impero, la ribellione di Margherita Agnelli contro la sua stessa famiglia, la scelta di Marchionne.
E parte di quell’impero era la Juventus, grande amore dell’Avvocato, per la quale Gabetti ha sempre avuto un’attenzione particolare.
La Juventus è stata l’unica azienda del gruppo a rimanere italiana, dopo il trasferimento del Gruppo in Olanda, Lussemburgo, Stati Uniti.
Fu inoltre Gabetti a dare l’incarico a Cobolli Gigli di recuperare l’immagine della società bianconera, dopo i fatti del 2006.
Così come fu una sua scelta la nomina di Andrea Agnelli a futuro presidente della società bianconera, nonostante le aspettative di John Elkann che avrebbe voluto tenere per sé il prestigioso ruolo.
Subito dopo quella scelta, Gabetti non ebbe più modo di esercitare il suo potere, concludendo così la sua avventura all’interno della dinastia Agnelli.