Antonio Cabrini, il difensore-attaccante della Juventus per tredici stagioni, rimasto nel cuore dei tifosi bianconeri, in un’intervista esclusiva al BN ha parlato di diversi argomenti riguardanti la Juventus.
Cabrini, CT della Nazionale femminile dal 2012 al 2017, ha commentato la trionfale stagione della Juventus Women, che hanno conquistato lo Scudetto e la Coppa Italia:
“Quello che vediamo è il risultato di una crescita importante grazie all’impegno di quelli che hanno creduto in questa risorsa, nella possibilità che il calcio femminile arrivasse a certi livelli“.
Alla domanda di quanto di suo ci fosse in questa crescita, Cabrini ha risposto:
“Mi do molto merito, ci ho messo la faccia e certi risultati li ho ottenuti grazie alla costanza del lavoro. Sono soddisfatto, perché la Nazionale attuale è formata da tante ragazze che ho avuto io“.
“La Juve ci ha creduto, ha creduto nella crescita di una squadra femminile all’interno della società. E poi ha ascoltato molti consigli su determinate atlete che poi sono state acquistate. Non voglio prendermi tutto il merito, ma quando dalla Juve mi hanno chiesto quali fossero le ragazze più interessanti, ho indicato il gruppo azzurro: ‘Vedrete che i risultati arriveranno immediatamente’. Infatti sono state prese otto calciatrici della Nazionale e l’assetto è rimasto quello“.
“L’aspettativa della Juve adesso è quella di far bene in Champions League“.
Alla domanda-provocazione sulla possibile conquista della Champions da parte della Juventus Women, prima della squadra maschile, Cabrini ha commentato con un sorriso:
“Auguro ad entrambe di arrivare al successo a livello europeo. Però la Champions è sempre un punto di domanda“.
Alla domanda su cosa manchi alla Juve per conquistare l’ambita Coppa, Cabrini ha commentato:
“Bisogna crescere al 100% nel momento più delicato della stagione, tra aprile e maggio, quello della fase finale della Champions“.
Sulle critiche indirizzate ad Allegri, Cabrini commenta:
“In quel momento la Juve non era in condizioni migliori, con tante assenze. C’erano dei segnali di allarme, ma quando si parla di un’eliminazione, le colpe sono da distribuire a tutti. È chiaro che le problematiche si risolvono se hai a disposizione tutta la squadra”.
Cabrini ha poi fatto un commento sull’esordiente Moise Kean, 19 anni, gli stessi anni del suo esordio:
“Kean ha la fortuna di giocare in una squadra dove queste situazioni accadono continuamente: intendo la necessità di gestire un ragazzo giovane, perché la Juve sotto questo aspetto è molto inquadrata. Per Kean è l’ambiente giusto dove lavorare, poi è ovvio che dipenderà molto da lui“.
Cabrini conclude con un commento sul suo futuro:
“Se capita l’occasione giusta per sedermi in panchina, da allenatore la prendo in considerazione. Per il momento però vorrei tornare nel mondo dei maschi, il calcio femminile ancora deve crescere molto. C’è ancora una buona dose di dilettantismo, devono superare questo esame per crescere, non bisogna piangersi sempre addosso come a volte ho visto nei miei cinque anni di gestione“.