Il caso Tiemouè Bakayoko assume i contorni del surreale.
Dopo il furente litigio tra Bakayoko e Gennaro Gattuso, quasi certamente le strade del centrocampista francese e del Milan si separeranno a fine stagione.
Il centrocampista transalpino di proprietà degli Inglesi del Chelsea, a causa di alcuni comportamenti poco professionali ha rovinato quanto di buono fatto in campo con la maglia rossonera. Il francese di origini ivoriane è in prestito al Milan, oneroso e con diritto di riscatto a 35 milioni di euro.
Secondo quanto trapelato dalle ultime indiscrezioni di radiomercato, in vista della prossima estate, potrebbe concretizzarsi il clamoroso ribaltone sull’asse Milan-Inter-Chelsea. Un intrigo di mercato che potrebbe portare Bakayoko all’Inter.
Una suggestione delle ultime ore che, stando a quanto si apprende, è diventata una vera e propria trattativa.
Bakayoko rappresenterebbe il centrocampista ideale per la linea mediana dell’Inter: duttilità tattica, grande temperamento e prestanza fisica. Un ottimo identikit per il futuro, sia in caso di conferma di Spalletti, sia in caso di assalto ad un nuovo allenatore.
Secondo quanto riportato dai maggiori siti sportivi nazionali, si starebbe muovendo già da subito il procuratore Federico Pastorello, che si occupa del centrocampista sul mercato italiano (i rapporti di Pastorello con Beppe Marotta sono ottimi).
Gioca a favore dei nerazzurri la conferma che il Chelsea non è intenzionato a reinserirlo in rosa, e dunque per Bakayoko è prevista una cessione o un nuovo prestito con diritto di riscatto.
Marotta starebbe quindi ragionando su una formula simile a quella utilizzata dal Milan, ovvero prestito oneroso da 5-6 milioni con diritto di riscatto fissato a 30-32 milioni.
Bakayoko, in seguito a questa notizia si è già trasformato da idolo al calciatore più detestato dalla tifoseria rossonera.
E le parole rilasciate dal centrocampista su Twitter di certo non erano concilianti nemmeno con la società.
Il centrocampista dà la sua versione dei fatti (Milan-Bologna), attaccando l’allenatore: “Mi ha detto di tornare in panchina, poi si è rivolto a me con parole che non mi aspettavo, io le ho solo ripetute. Desideravo davvero giocare e aiutare la squadra”