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giovedì, Marzo 28, 2024

Milan, il retroscena del ritiro punitivo imposto da Gattuso

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Tensione alle stelle in casa dei rossoneri, a seguito del ritiro punitivo di 5 giorni imposto dal tecnico Gennaro Gattuso.

Una squadra lenta e svogliata che ha suscitato l’ira del mortificato Gattuso che con le sue urla non ha lasciato dubbi sul livello di tensione raggiunto.

Come riportato da calciomercato.com, il motivo scatenante che ha portato Gattuso a prendere la decisione, è stato il ritardo in allenamento del centrocampista francese Bakayoko, con la motivazione di essere rimasto senza benzina.

Motivazione che non deve aver convinto Gattuso, che ha imposto la punizione ai suoi giocatori.

Grande la delusione e la rabbia del tecnico del Milan, anche a seguito della rovinosa sconfitta contro il Torino di domenica scorsa.

E già domenica scorsa a Gattuso era balenata l’idea del ritiro, convinto che quella punizione avrebbe suscitato una forte reazione nei suoi uomini.

Idea che però non era stata approvata dai dirigenti rossoneri Leonardo e Gazidis, che non avevano dato il consenso al provvedimento suggerito da Gattuso, suggerendo invece di dare ancora fiducia ai giocatori.

Fiducia tradita per l’ennesima volta e che ha spinto il Milan poi al provvedimento punitivo suggerito da Gattuso, nei confronti di tutta la squadra.

Numerosi gli episodi che si sono accumulati nel corso delle settimane e che hanno contribuito alla decisione poi presa da Gattuso: dalla rissa tra Kessie e Biglia nel corso del derby, alla maglia di Acerbi mostrata agli ultras.

Secondo quanto riportato da il Corriere della Sera, il Milan starebbe meditando sul futuro del centrocampista Bakayoko.

Un talento indiscutibile in campo, ma con grossi problemi dal punti di vista della disciplina, per cui sarebbero necessari 35 milioni per riscattarlo dal Chelsea. E nel caso in cui il Milan dovesse fallire l’obiettivo Champions, il centrocampista francese potrebbe fare rientro a Londra.

La squadra rimarrà in ritiro fino a lunedì, giorno in cui San Siro ospiterà l’agguerrito Bologna.

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