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martedì, Aprile 16, 2024

Luciano Moggi: Rasoiata ai teorici del calcio

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Luciano Moggi, nel suo consueto editoriale per il quotidiano Libero, non disdegna di mandare un forte messaggio ai teorici del calcio, anche alla luce della polemica che è scoppiata tra Allegri e Adani.

Ecco le parole dell’ex dirigente bianconero:

“Se l’ 1-1 di San Siro ha dimostrato ai teorici che non ci sono 26 punti di differenza tra Inter e Juventus, ai pratici la Juve ha invece dimostrato il perché si differenzia da tutte le altre squadre”

La Juve, prosegue Moggi, “ha dalla sua tanta qualità, ma soprattutto non perde mai le motivazioni,anche dopo la conquista del titolo italiano, avvenuta nella stessa settimana del derby”.

Lo fa capire Chiellini nella dichiarazione a fine gara: «Siamo arrivati a Milano con la voglia di ben figurare , anche per dimenticare la delusione Champions». Sono parole che fotografano un gruppo che non si esalta per aver vinto un campionato con largo vantaggio sulla seconda, ma si duole per non aver vinto anche la Coppa dei Campioni”.

Ammonisce Moggi:Ci piace ricordare ai tanti opinionisti che il suo modo di porsi in campo è dettato dalle caratteristiche funamboliche di molti suoi giocatori, Ronaldo compreso”.

E ancora, “Chi aveva pensato che l’ acquisto di CR7 potesse giovare al gioco d’ assieme, è solo un teorico che non conosce bene la materia. Le caratteristiche balistiche del portoghese hanno portato la spettacolarizzazione delle giocate, che sono poi la forza attuale della squadra, che vince o non perde per le giocate stesse e magari meno per il gioco d’ assieme”.

“Lo ha evidenziato lo stesso derby di San Siro, dove gli approcci alla partita sono stati diversi perché l’ Inter era in campo per vincere, la Juve per non perdere e divertire i 78mila presenti allo stadio”.

“Sembrava addirittura che i nerazzurri potessero fare un solo boccone dell’ avversario anche per il fatto di aver trovato subito il gol , (più casuale che frutto di azione manovrata), con una prodezza balistica di Nainggolan che segnava quasi da metà campo con una rasoiata che non lasciava scampo a Szczesny”.

“Se era stata infatti l’ Inter ad esercitare la maggiore pressione nei 45 minuti iniziali, meritando di andare a riposo con un gol di vantaggio, la situazione si capovolgeva completamente nel secondo tempo, perché in campo c’ era un’ altra Juve, più aggressiva, che prendeva saldamente in mano le redini della gara, e pareggiava con una prodezza di Ronaldo: una di quelle giocate che solo i campioni sanno mettere a frutto”.

“Da quel momento dominio incontrastato juventino che costringeva i nerazzurri a difendersi strenuamente per evitare addirittura la sconfitta”, conclude Moggi.

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