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venerdì, Aprile 19, 2024

Vieira su Inter-Juve: “La Juve lavora meglio. In ballo c’è l’onore, in campo e sugli spalti”

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Il centrocampista Patrick Vieira, con un passato da protagonista sia in bianconero che in nerazzurro, oggi allenatore del Nizza, ha commentato a La Gazzetta dello Sport il derby d’Italia in programma stasera a San Siro:

“Una battaglia. Nessuno vuole perdere. In ballo c’è pure l’onore, in campo e sugli spalti. Magari l’Inter rischia di più, ma la Juve non farà la distratta”.

Sugli otto scudetti consecutivi conquistati dalla Vecchia Signora, Vieira commenta:

“Capita pure in Francia con il PSG, in Spagna con il duo Real-Barcellona, in Germania con il Bayern. La Juve lavora meglio, si rinforza bene. Il Milan paga la ricostruzione, l’Inter non si è ripresa dai tempi di Mourinho. Ma in genere, in Italia si ragiona troppo sul breve periodo. Se va male al primo anno, si azzera. Per costruire invece serve tempo”.

Vieira commenta poi il calciatore portoghese Ronaldo:

“Con lui hai più possibilità di vincere. È straordinario, un esempio di professionalità per chiunque. Senza nulla togliere all’Ajax, ciò che ha penalizzato la Juve è che i compagni si aspettavano che Ronaldo facesse qualcosa, invece di assumersi le loro responsabilità“.

Sulla sua carriera tra Juventus e Inter, racconta:

“La Juventus è la società più strutturata tra quelle dove ho giocato. Dalla dirigenza ai tifosi, tutti hanno chiaro il ruolo. E i giocatori sanno di venire dopo l’istituzione. È una forza che permette al club di restare ai vertici. Da Torino me ne andai subito, ma a fine carriera non volevo giocare in B. Ho avuto la fortuna di andare all’Inter, un club più familiare ma che manca di rigore“.

Vieira conclude con un commento su ciò che ha imparato dagli allenatori con i quali ha avuto la possibilità di lavorare:

Capello era rigoroso e non faceva differenze tra Ibrahimovic, Del Piero o un giovane. Contava la squadra. Di Mancini, la passione che trasmette per il calcio. Di Mourinho, la cura del dettaglio. Con lui sai tutto degli avversari. Wenger ci dava fiducia e libertà, togliendoci pressione. Di Pellegrini, calma, stabilità, serenità”.

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