L’arrivo a Napoli di Carlo Ancelotti doveva essere l’acquisto top da parte della squadra partenopea, in un mercato estivo conclusosi senza grandi colpi.
Oltre ai 30 mln sborsati per il promettente Fabian Ruiz infatti, non ci sono stati grandi acquisti da parte di De Laurentiis, che si è privato tra l’altro di Jorginho, passato al Chelsea con Maurizio Sarri.
La stagione di Ancelotti al Napoli si è rivelata però al di sotto delle aspettative, con un distacco abissale di 20 punti dalla Juventus. Non possono mancare quindi i paragoni con Sarri, che invece era stato capace di giocarsi lo scudetto fino alle ultime quattro giornate, con la vittoria all’ Allianz Stadium all’ultimo minuto.
I paragoni con la stagione passata non riguardano solo i punti in campionato, ma anche il mutato valore della rosa partenopea.
Come riporta la Gazzetta dello Sport, oltre ai venti punti di distanza dalla Juve, il quotidiano ricorda che, ad inizio anno, il valore complessivo della rosa era 600 milioni mentre quello attuale è calato di 70.
Il motivo è dato dalla svalutazione in particolare di quattro giocatori: Hysaj, Mertens e, da gennaio anche di Allan, che sembra aver perso la forma di inizio stagione.
La vera delusione però, come si può leggere nella Gazzetta, è stata quella di Simone Verdi, che è stato pagato 25 milioni, e ora ne vale addirittura 10, con una valutazione calata di più del cinquanta per cento.
Tiene banco poi il caso Insigne, colui che dovrebbe considerato il simbolo del Napoli e dalla napoletanità.
Lorenzo il Magnifico infatti sta attraversando uno dei periodi peggiori della sua carriera.
Il talento italiano è stato pesantemente fischiato al momento della sostituzione con l’Arsenal, con i tifosi indignati per l’imminente eliminazione contro gli inglesi, e con Insigne lontano anni luce dalle prestazioni a cui aveva abituato i propri tifosi.