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venerdì, Marzo 29, 2024

Paratici si complimenta con i bianconeri e assicura: “Dybala resta”

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Il momento dei festeggiamenti per l’ottavo scudetto consecutivo della Juventus è arrivato.

Festeggiamenti che arrivano con largo anticipo, rispetto alla chiusura del campionato, ma pronti da tempo.

I bianconeri hanno festeggiato lo scudetto in campo con i tifosi presenti all’Allianz Stadium, e proseguito poi negli spogliatoi.

Molta la loro felicità dei bianconeri, la stessa dei dirigenti, che chiudono una stagione con la conquista dell’ottavo scudetto consecutivo, una soddisfazione che, almeno in parte, allevia la delusione per l’eliminazione dalla Champions League.

Soddisfatto lo è il dirigente bianconero Fabio Paratici che, dopo la conquista dello scudetto, intervistato da DAZN ha commentato:

“Tutti sanno che vincere è difficile, rivincere ancora di più e farlo per otto anni di fila è quasi impossibile. Siamo orgogliosi”.

Paratici pensa solo a festeggiare il momento e rimanda ogni commento sul futuro:

“Oggi non è un giorno per parlare di futuro, ne parleremo. Oggi dobbiamo fare i complimenti alla squadra, al mister e anche alle ragazze che hanno vinto il secondo Scudetto di fila. È una giornata importante che ci rende molto orgogliosi. Oggi ci godiamo i sacrifici fatti per vincere, festeggiando. Poi ripartiremo con la programmazione del prossimo anno”.

Pur non volendo parlare di futuro, Paratici su Dybala commenta:

“È un giocatore della Juve e resta alla Juventus“.

Alla domanda di come giudicasse Chiesa, Paratici ha poi risposto brevemente:

“È oggettivamente bravo, non c’era bisogno di vederlo stasera”.

Il dirigente bianconero ha poi fatto un commento sul campione portoghese Cristiano Ronaldo:

Ronaldo più che una scossa è stato un terremoto, ma non c’è solo il mercato per motivare un ambiente. faremo le nostre valutazioni per disputare una grande stagione anche l’anno prossimo“.

Stesso parere di Pavel Nedved, che si complimenta con i bianconeri:

“Complimenti da fare all’allenatore e alla squadra. Il loro lavoro è stato determinante”.

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