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sabato, Aprile 20, 2024

Nainggolan conferma: “Io sono anti-juventino”

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Il centrocampista belga dell’Inter Nainggolan , ha confermato, stavolta in maniera ufficiale nel corso di un’intervista rilasciata al “Corriere dello Sport”, la sua ferma antipatia nei confronti della Vecchia Signora.

Intervistato appunto dal quotidiano sportivo ha rilasciato queste dichiarazioni: “Meglio battere la Roma o la Juve? Tutta la vita la Juve perché io sono anti-juventino. E’ una cosa nota… (ride ndr).” dice il belga.

“Essere oggetto di cori negativi mi dà un senso di orgoglio”.

E ancora dice Nainggolan: “Ci sono tanti giocatori che quando sentono che la Juve li vuole, dicono subito di sì perché sanno che lì si vince. Io però non ho mai avuto la smania di andarci: preferisco conquistare un trofeo da protagonista piuttosto che alcuni scudetti giocando solo 10 partite. Ero così anche da ragazzo”, conclude il centrocampista dell’Inter.

Poi, il belga ne ha anche per la l’ex dirigente della Roma e quando gli viene chiesto che effetto le fa non vedere più alla Roma Monchi, colui che ha contribuito alla sua cessione, Nainggolan risponde così:

«Con lui avevo un rapporto aperto: riuniva spesso i 6-7 giocatori più rappresentativi e tutti insieme parlavamo di come fare il meglio per la società e la squadra. Mi sentivo un calciatore importante. Poi, però, ho saputo le cose che diceva di me e quelle mi sono piaciute meno… Tre giorni dopo il suo addio alla Roma, la squadra di cui diceva di essere innamorato, era già d’accordo per tornare a Siviglia. Per me questo dimostra molte cose… Senza di lui ipoteticamente avrei potuto essere ancora là o anche in un’altra squadra perché magari la Roma mi voleva mandare altrove. La mia destinazione (l’Inter, ndr) però l’ho scelta io perché Spalletti ha spinto per avermi ed è stata la decisione giusta».

Perché proprio quest’anno tutti questi infortuni?
«Ho 30 anni e sto diventando… grande. Nella mia carriera in media ero abituato a giocare 40-50 incontri a stagione. Qui all’Inter invece ho fatto 8-9 gare e poi mi sono dovuto fermare. E’ successo tre volte. Così è tosta perché ricaschi continuamente nel buco da cui eri appena uscito. Quando partecipi alle coppe europee le partite sostituiscono gli allenamenti. E io per essere al meglio ho bisogno di giocare».

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