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mercoledì, Aprile 24, 2024

Chirico ribadisce lo “Stile Juve”

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Marcello Chirico nel suo consueto editoriale settimanale stavolta ha posto l’accento sul cosiddetto “Stile Juve” scrivendo un articolo per il sito sportivo Calciomercato.com:

Poi si domandano cosa sia lo “stile Juve”, se esista per davvero o sia solo una leggenda, perché i gobbi alla fine sono uguali a tutti gli altri. No, sono diversi, ma di gran lunga differenti, mica poco. Lasciamo stare i tifosi, che per natura sono sempre più polemici (e mi ci infilo anch’io), ma osservate i dirigenti o i tesserati della Juventus FC”.

Scrive ancora Chirico: “Ad Amsterdam succede che l’arbitro, con la complicità dei suoi assistenti e dell’intera cabina VAR, neghi alla Juventus un rigore abbastanza evidente per una vistosa e prolungata trattenuta in area da parte di Tagliafico (già ammonito) su Bentancur. Vero che poi il penalty si sarebbe dovuto trasformare, però sarebbe stata una ghiotta opportunità per uscire dalla Cruijff Arena con una rete in più, e tornare utile poi nel computo della differenza reti finale”.

E ancora fa notare Marcello Chirico: “Per caso, avete sentito qualcuno della Juventus lamentarsi? Accusare l’arbitro? Avanzare sospetti sulla UEFA? A cominciare dal diretto interessato, ovvero Rodrigo Bentancur? “Partita dura, mancano 90’ ed ora dobbiamo vincere in casa. Sono contento della mia personale prestazione ma devo ancora migliorare” ha dichiarato a fine partita l’uruguagio”.

“Sul fallo manco un accenno. Così come non ne ha parlato Allegri in conferenza stampa e sulle tv (anche perché nessuno glielo ha chiesto, come accade invece con altri allenatori..) non lo hanno fatto né il vicepresidente Nedved e nemmeno il DS Paratici. Silenzio totale. Quell’episodio è stato resettato, dimenticato, archiviato. Si pensa già, e solo, alla gara di ritorno”.

Ah già, ma Buffon e Chiellini lo scorso anno al Bernabeu? Vero, una tantum girano pure a loro, soprattutto quando trattasi di episodi clamorosi e decisivi ai fini del risultato finale. Non come un rigore non dato al 35’ del 1° tempo, chiuso per giunta in vantaggio per 0-1. C’è differenza, e parecchia, anche se tantissimi (come sempre) sosterranno il contrario. Chiamasi “abitudine”.

Un episodio all’incirca analogo a quello di Amsterdam risale al 2004, tanto per cambiare in uno scontro diretto Juve-Milan: nei primi minuti della gara, su un traversone basso di Shevchenko si catapulta Crespo, prova ad andare a deviare il pallone ma non ci arriva, scivola, e protesta per una trattenuta di Zebina”.

“Alla moviola si vide una mano del terzino juventino appoggiarsi, per una frazione di secondo, sul braccio del milanista, che poi capitombolò a terra. L’impressione fu che il tocco non fosse così pesante da determinare la caduta di Crespo, già in volo per conto suo, eppure per quell’episodio (e non solo) si scatenò un’apocalisse, l’arbitro Bertini venne accusato di aver volutamente favorito la Juve, Galliani (ma non fu l’unico) fece il diavolo a quattro e un annetto dopo poco scattò Calciopoli”.

“Confrontando i due episodi, le differenze appaiono sostanziali: la trattenuta di Tagliafico è vistosa, nitida, prolungata, quella di Zebina minima. Però, di quest’ultima se ne discusse per anni e venne utilizzata come prova d’accusa dalla giustizia sportiva nei processi federali (a proposito, Bertini venne poi prosciolto da ogni accusa), su quella di Amsterdam è calato l’oblio, in primis dei media e, soprattutto, da parte della Juventus. Eppure il fallo da rigore era nettamente più lampante.Ho portato un esempio, potrei citarne decine”.

“Dopo tutte le polemiche sul mani di Alex Sandro – sul quale, ricordo la mia posizione, il rigore si poteva dare – e la reiterata accusa alla Juve di venire favorita in Italia dagli arbitri, sorge spontanea una domanda: come mai in Europa, dove (detto da tutti) le direzioni di gara sono più eque e il VAR viene utilizzato meglio, le squadre italiane sono quasi tutte già uscite dai tornei continentali e il Napoli, dopo lo sconfitta con l’Arsenal e la precedente eliminazione in Champions, rischia di fare la stessa fine?”

“In teoria, la Juventus del #finoalconfine avrebbe già dovuto essere eliminata e tutte le altre andare avanti, avallando così il teorema che i veri valori emergono in UEFA e non in Serie A. O no? Misteri del calcio”, conclude Marcello Chirico.

Fonte: Calciomercato.com

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