spot_img
spot_img
venerdì, Aprile 19, 2024

Ecco come il Decreto Crescita può aiutare il calcio italiano

spot_imgspot_img

Il Decreto Crescita come un boost per il calcio italiano.

È ciò che si augurano i dirigenti dei club calcistici nazionali, che guardano con attenzione all’iter del decreto in cui è compresa una voce molto interessante per il settore.

È quanto riferito stamane dalla Gazzetta dello Sport.

Il Governo Conte infatti è pronto a mettere ai voti del Parlamento la norma del Decreto Crescita che favorirebbe fiscalmente anche i calciatori o gli allenatori provenienti dall’estero.

Una legge simile a quella esistente “Ley Beckham” introdotta nei primi anni Duemila in Spagna e che garantirebbe ai club un grande risparmio sulla tassazione, facendo scendere l’Irpef dal 43% al 30%.

L’applicabilità e i parametri tecnici sono in fase di discussione, ma c’è un requisito fondamentale: non aver avuto la residenza in Italia nei 2 anni precedenti e la sottoscrizione almeno di un contratto biennale, che porterebbe a godere dei benefici fiscali per un quinquennio.

Come recita il sito economico ‘Qui Finanza’, se la norma attira-cervelli inserita nel Decreto Crescita supererà il vaglio dei due rami del Parlamento, sarebbe ad esempio meno complesso per un club in cerca di nuovo tecnico arrivare anche ad Antonio Conte e alla sua richiesta da 10 milioni netti a stagione. Con la riforma all’orizzonte l’Irpef verrebbe tassata solo sul 30% dell’imponibile, pur restando l’aliquota massima del 43%. Un risparmio considerevole per i club, così in grado di attrarre più stelle”.

E ancora riporta il sito specializzato spiegando che: “Va comunque prestata attenzione ai requisiti necessari per usufruire di quest’agevolazione, che dal 2015 ha già permesso a numerose aziende italiane di ingaggiare tanti dirigenti in giro per il mondo. Ora questa facoltà è allargata anche a chi non è laureato o non è dirigente. Ecco perché gli sportivi possono diventare protagonisti della prossima estate. L’importante è che non risiedano in Italia da almeno due anni e sottoscrivano un contratto per almeno due stagioni: in tal caso i benefici sarebbero per 5 anni” si legge tra le colonne del sito economico-finanziario” conclude ‘Qui Finanza’.

- Advertisement -